E’ calato il sipario sulla suggestiva finale di Coppa Italia di serie C1 di Calcio a cinque che ha visto protagonista il Marsala Futsal, sconfitto in fanale 8 a 0 dai favoriti padroni di casa della Pro Nissa.
Tutto bello per il Marsala anche dopo la pesante sconfitta in finale, semplicemente per avere raggiunto questo difficilissimo ed esaltante traguardo, raggiunto tra mille difficoltà e con tanto sacrificio ma di certo più che meritato.
L’avventura alla Final Four, infatti, non era iniziata nel migliore dei modi, partendo dalle molteplici problematiche della squadra che oltre alle condizioni fisiche non ottimali di alcune pedine importanti, quali Milazzo, Perrella, Anteri e Chirco ha dovuto fare i conti con le assenze di Farina e Pellegrino per squalifica. A denti stretti e con merito, gli azzurri hanno vinto la semifinale, se pur ai calci di rigore, contro lo Sporting Catania, staccando così il biglietto per la finalissima contro la forte Pro Nissa che nella fattispecie era anche padrona di casa.
Al Palamilan di Caltanissetta, stretto nella morsa del gelo e dalla neve, alle ore 20:00 è arrivato il fischio di inizio della finale tra Pro Nissa e Marsala Futsal. Ha vinto con merito la formazione nissena ma gli azzurri non sono stati spettatori passivi di un trionfo annunciato, malgrado il largo punteggio finale di 8 a 0 possa lasciare immaginare. Molto equilibrato e conteso il primo tempo dell’incontro concluso sul 2 a 0 deciso dalle reti di Mosca e di Colore. Partenza aggressiva dei padroni di casa con Colore e Lo Bongiorno che con tiri da lontano, hanno subito provato i riflessi ottimi di Vaiana. Per il Marsala al settimo Pellegrino, invece, ha esaltato le doti atletiche dell’estremo difensore nisseno che in spaccata è riuscito a intercettare un forte diagonale dalla sinistra. Al nono minuto è stato ancora Pellegrino a richiamare in causa Avanzato che ha risposto presente ancora una volta. Al 12esimo la Pro Nissa ha sbloccato il punteggio con Mosca - con un tiro teso da fuori area, ha sorpreso Vaiana, il quale ha potuto solo accarezzare la sfera che si è insaccata all’angolino. Al 15esimo Anteri dalla destra, per il Marsala, ha provato al volo ma ancora una volta, Avanzato con la punta del piede è riuscito ad arpionare il pallone. Un minuto più tardi Farina ha sfiorato il goal del pareggio, direttamente da un calcio di punizione ha calciato forte a rasoterra ma sulla linea è stato provvidenziale l’intervento di Colore; Al 19esimo, invece, è stato Farina a salvare sulla linea un rasoterra di Colore. Al 27esimo, in fine, proprio di Colore il goal del 2 a 0, micidiale la sua correzione in rete dal cuore dell’area di rigore sugli sviluppi di un calcio di punizione, decidendo di fatto il punteggio con il quale si è chiuso il primo tempo del match.
Anche in avvio di ripresa il Marsala, contrariamente a quanto era accaduto nelle semifinale del giorno prima, non ha abbassato il baricentro anzi ha cercato sin da subito di rimettere la gara in carreggiata ma con poca fortuna. Le prime occasioni sono per i padroni di casa con, “l’onnipresente”, Colore che al 34esimo su punizione ha esaltato i riflessi di Vaiana e al 37esimo con Borges Soares che si è girato bene dal limite dell’area andando alla conclusione ma ancora una volta Vaiana è stato perfetto a smanacciare in angolo. Al 40esimo Mister Bruno ha schierato il quinto di movimento, riuscendo così a spostare l’inerzia del gioco nella metà campo nissena. Al 43esimo Pizzo ha indirizzato bene un gran tiro su punizione ma sulla linea De Agostini, col corpo, si è opposto al pallone negando il goal all’attaccante marsalese e sul capovolgimento di fronte Borges Soares si è fatto trovare pronto per il tap-in vincente su un perfetto assist di Colore dalla sinistra per il 3 a 0. Al 46esimo stesso copione con La Malfa, stavolta, a salvare sulla linea a portiere battuto un pallone calciato da Pizzo da posizione defilata e Marino, in contropiede, ha trovato la rete del 4 a 0. Il match di fatto è finito lì con gli azzurri sfortunati in attacco costretti a sventolare la bandiera bianca in balia della sfuriate degli attaccanti della Pro Nissa andati a segno altre quattro volte con Marino ancora poi Borges, la Malfa e in fine Agnello. Una sconfitta pesantemente mascherata dal punteggio beffardo ma che nulla nulla toglie ai quotati avversari tecnicamente di categoria superiore.
In fine la premiazione con la medaglia d’argento per Trotta e compagni messa al collo dai giocatori della Pro Nissa, resta un gesto epico nella storia del fair-play. Come epico è stato il viaggio di ritorno notte tempo, con arrivo a casa alle luci del giorno, della comitiva azzurra sfuggita all’inferno di ghiaccio e neve tra le colline del nisseno.
Giovanni Ingoglia