Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/01/2019 14:00:00

Ecco l'ultima truffa su whatsapp denunciata dalla Polizia Postale

Le truffe su internet sono sempre dietro l’angolo. E più passa il tempo, più diventano sofisticate e difficili da smascherare. L’ultima in ordine di tempo viaggia su WhatsApp. La Polizia Postale qualche giorno fa ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook, dove ha spiegato di cosa si tratta e come proteggersi, invitando tutti i cittadini a fare attenzione. In pratica, come spiegato dal Commissariato di PS Online, alcuni utenti si sono rivolti al servizio assistenza della Vodafone per segnalare un problema sulla linea. Successivamente sono stati contattati direttamente su WhatsApp da un finto Reparto Tecnico che, per sollecitare l’intervento, ha richiesto loro copia dei documenti di riconoscimento. Una volta inviati i documenti, l’ipotetico Reparto non rispondeva più ai messaggi.

Ecco come la Polizia Postale avverte tutti su Facebook: “Facciamo attenzione. Diversi utenti che si sono rivolti al servizio assistenza dell’operatore #Vodafone per segnalare guasti sulla rete fissa sono stati contattati su #WhatsApp, da un fantomatico ‘reparto Tecnico’ il quale, al fine di sollecitare l’intervento di personale tecnico, richiedeva con varie scuse, copia dei propri documenti di riconoscimento e, in alcuni casi, anche una copia di un secondo documento d’identità”.

I truffatori, quindi, sotto mentite spoglie sono alla ricerca dei dati personali degli utenti per poi rivenderli in rete o utilizzarli per altri raggiri. Bisogna prestare molta attenzione. Il problema qui sta nel canale che viene usato, ovvero, WhatsApp. L’app di messaggistica istantanea più scaricata al mondo, infatti, è considerata molto affidabile dai consumatori, che tendono quindi ad avere fiducia e a lasciare i propri dati in buona fede.

La Polizia Postale continua: “Ricordiamo che gli operatori telefonici non richiedono mai copie di documenti per interventi di assistenza né tantomeno utilizzano WhatsApp per comunicare con la propria clientela. In alcuni casi invece i truffatori informano gli utenti di inesistenti rincari della loro tariffa telefonica invitando gli stessi a passare ad altro operatore telefonico. Nel dubbio è opportuno sincerarsi attraverso il call center dedicato all’assistenza. Vodafone Italia anche a tutela della propria clientela ha sporto regolare denuncia all'Autorità giudiziaria”.

Non è sempre facile smascherare una truffa online. Bisogna cercare di essere sempre informati e di diffidare quando vengono richiesti i documenti personali. Gli operatori telefonici, ad esempio, non richiederanno mai i dati dei clienti su WhatsApp, ma utilizzeranno sempre i canali ufficiali. Inoltre, se si nota qualcosa di sospetto è bene contattare il Servizio Clienti e sincerarsi che tutto sia legale.

Il Commissariato di PS pubblica anche un foto relativa alla chat della truffa, per mettere in guardia tutti i cittadini.