Il decreto legge su reddito di cittadinanza e quota 100 era atteso ieri, invece arriverà solo fra una settimana. Motivo ufficiale: il testo è ancora al vaglio della Ragioneria generale dello Stato. In realtà al momento M5s e Lega sono divisi su tutto, dai migranti alla Tav fino alle trivelle, e quindi ieri in consiglio dei ministri il governo si è limitato ad approvare i provvedimenti più urgenti. È slittata anche la nomina del nuovo presidente della Consob che, salvo sorprese, dovrebbe essere Marcello Minenna.
«Era inevitabile che il decreto legge su quota 100 e reddito di cittadinanza slittasse alla prossima settimana. Colpa delle crescenti tensioni tra 5 Stelle e Lega e del ritardo con cui il ministero del Lavoro ha messo a punto la bozza di decreto. Che quindi è stata esaminata nel preconsiglio dei ministri di martedì e mercoledì senza che ci fosse la necessaria relazione tecnica da parte della Ragioneria generale dello Stato. Questo documento è indispensabile perché è quello che certifica che i conti tornano. Operazione complessa per un provvedimento che riguarda almeno due milioni di soggetti (1,7 milioni le famiglie interessate al reddito di cittadinanza e oltre 300mila i lavoratori che dovrebbero andare in pensione con quota 100) e molte categorie di soggetti destinatari degli stanziamenti: dai lavoratori con 62 anni d’età e 38 di contributi (quelli che appunto potranno andare via con «quota 100») ai centri per l’impiego, dai poveri ai disabili» scrive Il Corriere della Sera.
Grillo firma l’appello pro-vax di Burioni
Beppe Grillo, come Matteo Renzi, ha firmato il «Patto per la scienza» dell’immunologo Roberto Burioni per sostenere la ricerca e contrastare la pseudomedicina. Lo ha annunciato lo stesso Burioni sul proprio sito Medicalfacts. La svolta pro-vax di Grillo ha suscitato dure reazioni da parte di centinaia di no-vax che su Facebook l’hanno accusato di tradimento. Lui sul suo blog ha replicato così: «Trovare stupefacente che io abbia sottoscritto questo patto richiede una mentalità pari a quella dei terrapiattisti. Non c’è stata nessuna svolta». In serata, scrive Rep, Di Maio ha preso le distanze da Grillo: «Burioni no! Va bene la scienza, ma Burioni...».
All’origine del clamoroso ripensamento l’immunologo Guido Silvestri, marchigiano di 56 anni e amico di Burioni. «Beppe ci ha pensato un paio d’ore, poi ha accettato con entusiasmo. È un uomo sulle cui idee si può o meno essere d’accordo, ma intelligente e visionario, appassionato di scienza e innovazione tecnologica. Gli ho proposto di sottoscrivere il documento due giorni fa. La mia idea è che per il progresso dell’umanità la politica non possa dividersi sugli argomenti scientifici: gli Stati Uniti, in questo senso, sono un modello importante. Grillo si è subito detto d’accordo. È un principio banale, ma che in Italia ha bisogno di essere riaffermato con forza. Renzi? Io ho coinvolto Grillo; Burioni si è occupato di Renzi; adesso ci vorrebbe Matteo Salvini, ma noi non lo conosciamo. I no-vax sembrano molti perché sono aggressivi e spesso troll, ma in realtà rappresentano solo lo 0,7% della popolazione. Che voti possono spostare? Meglio ignorarli» [Ravizza, CdS].
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«“Trovate qualche motivo per non legalizzare la marijuana?”. Così twitta Beppe Grillo, rilanciando un post firmato dal senatore M5S Matteo Mantero, che mercoledì scorso ha depositato al Senato un ddl sulla legalizzazione della produzione e della vendita di marijuana. L’esponente pentastellato fino a poche settimane fa era stato deferito al collegio dei probiviri per non aver partecipato al voto di fiducia sul decreto Sicurezza. Ma è stato assolto pochi giorni fa e ora riceve il beneplacito ufficiale del garante e co-fondatore del Movimento alla sua proposta di legge» [Libero].