Il Governo Conte, targato Lega e Cinque Stelle, vuole togliere buona parte degli agenti di polizia penitenziaria che attualmente lavorano negli uffici giudiziari con compiti specifici, appunto, di polizia giudiziaria e vigilanza, togliendogli, dunque, quel ruolo oggi fondamentale nelle mansioni del corpo.
Contro questa decisione si sono schierati i procuratori generali italiani che hanno scritto al ministro di Grazia e Giustizia, Alfonso Bonafede, evidenziando il concreto rischio che il corpo di polizia penitenziaria così perda la professionalità acquisita nel tempo e oggi riconosciuta da tutti.
I procuratori generali chiedono un incontro con il ministro per evitare tutto ciò e affinché valuti la possibilità di rendere, invece, stabile l'affidamento al personale di polizia peniteniaria del servizio di vigilanza armata ai varchi di accesso dei palazzi di giustizia, nell'ottica di un risparmio delle risorse finanziarie.
A schierarsi a fianco della polizia penitenziaria e dei procuratori generali, c'è il segretario territoriale della Polizia Penitenziaria (Uilpa) di Trapani, Gioacchino Veneziano, che ritiene questo tentativo da parte del Governo: "come un modo per rinchiudere nuovamente dentro le carceri gli agenti di polizia penitenziaria e relegarli al solo ruolo di agenti di custodia".