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18/01/2019 11:25:00

A "Chi l'ha visto?" il caso di Francesco Ciaravolo, lo "sposo cadavere" di Salemi

 A “Chi l'ha visto?”, storica trasmissione di Rai Tre, il caso di Francesco Ciaravolo, l'uomo di Salemi trovato carbonizzato dentro la sua auto.

Un caso ancora da risolvere, su cui la pista più accreditata è quella del suicidio. L’uomo di 48 anni il 29 dicembre doveva sposarsi con un'infermiera di Castelvetrano, Vincenza Vaccaro, ma all’appuntamento in chiesa non si è mai presentato, facendo saltare per la seconda volta il matrimonio.
E proprio su queste nozze “Chi l'ha visto?” ha approfondito la vicenda riportando i documenti pubblicati giorni fa da Tp24.it, come il menù delle nozze da favola che Ciaravolo aveva voluto organizzare. Nozze che poi non si sono più tenute e che stando ad alcune indiscrezioni Ciaravolo non poteva pagare. Proprio le difficoltà economiche, la vergogna, e chissà cos'altro, avrebbero portato l'uomo al gesto estremo.
“Chi l'ha visto?” ha trasmesso mercoledì i preventivi, le fatture, il menù, tutto ciò che era stato previsto per il matrimonio. Un banchetto al Mahara Hotel di Mazara del Vallo, con 109 invitati, gamberoni rossi, aragoste, champagne, musica, balli e fuochi d'artificio. Un preventivo da 27 mila euro, pagato con due assegni che pare non abbiano la stessa firma, stando alle immagini trasmesse dal programma di Rai3. Due fatture, una emessa il 24 dicembre, l'altra il 31 dicembre, due giorni dopo il non matrimonio.

 

Le indagini della Procura di Marsala vanno avanti anche se l’ipotesi del suicidio è quella più accreditata. Sista cercando di capire in quale contesto sarebbe maturato il fatto e per questo si stanno analizzando tutti gli spostamenti di Francesco Ciaravolo prima che sparisse. L’uomo non aveva un lavoro stabile ma allo stesso tempo non destava sospetti. «In mancanza dei risultati degli esami - affermano comunque gli investigatori - non escludiamo che si sia trattato di un suicidio e neppure di un omicidio. I carabinieri intanto hanno ascoltato anche la titolare di un bar di Salemi. La donna aveva scritto su facebook, un post relativo a questa vicenda molto strano e inquietante, e così i militari l’hanno interrogata per tre ore. Avrebbe raccontato di aver cancellato il post dopo un’ora e di averlo scritto d’istinto perché il nome di Francesco Ciaravolo era legato ad una triste storia familiare.