Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
07/02/2019 07:04:00

Omicidio a Pantelleria. "E' stata la reazione ad un'aggressione"

 Non sarebbe stato omicidio volontario, ma eccesso colposo di legittima difesa. E’ questa la conclusione alla quale è arrivata, a seguito di ulteriori accertamenti investigativi chiesti dalla difesa, il pubblico ministero Antonella Trainito, che sostienell’accusa nel processo al 38enne tunisino Mohamed Ben Mariem, che la sera del 9 gennaio 2018, a Pantelleria, accoltellò al petto, provocandone la morte, il 48enne pantesco Maurizio Fontana.

Il nordafricano, arrestato subito dopo dai carabinieri, avrebbe reagito ad un’aggressione. Fontana gli avrebbe rotto una bottiglia di vetro in testa. Come dimostrato dagli accertamenti del Ris dei carabinieri di Messina chiesti dall’avvocato difensore Alessandro Casano, che ha chiesto l’assoluzione del suo cliente per legittima difesa.

Il pm Trainito, invece, derubricando l’omicidio in eccesso colposo di legittima difesa, ha invocato due anni di reclusione. Teatro dei fatti fu la centralissima piazza Cavour. Pare, secondo quanto emerso dalle indagini condotte da carabinieri dell’isola, che Maurizio Fontana, già noto alle forze dell’ordine, abbia colpito Ben Mariem dopo che un suo amico polacco gli aveva detto che il tunisino l’aveva preso a bastonate. Cinque furono le coltellate sferrate al 48enne pantesco. Solo due, però, quelle mortali.