E' ripartita da Matera, capitale europea della cultura, la 6^ edizione di “Una Vita da Social”, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.
Ancora una volta al fianco della Polizia Postale Aziende come Baci Perugina, Facebook, Euronics, FireEye, Google, Instagram, Nexi, Kapersky lab, Skuola.net, Vodafone, WindTre, Youtube, per rendere la rete sempre più sicura.
I social network sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager e in virtù del numero sempre maggiore degli adolescenti presenti sul web è necessaria una informazione continua finalizzata all’educazione alla legalità informatica.
Ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare che il web sia un po’ “una terra di nessuno”, dove si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze.
Tra i giovani è ormai acclarata la selfie-mania. È questa una delle evidenze di una ricerca condotta da Skuola.net, Università di Roma ‘Sapienza’ e Università Cattolica di Milano per conto della Polizia di Stato – intervistando 6.671 giovani tra gli 11 e i 25 anni. Il selfie è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà del campione ne scatta almeno 4 prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno settimanale in 9 casi su 10.
Il web è letteralmente inondato di immagini che li ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi frequentati, con tutti i rischi del caso.
L’attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo. Il 35% dichiara di aver provato a farsi un autoscatto in condizioni potenzialmente pericolose, come documentato anche da fatti di cronaca.
Un selfie viene pubblicato su un qualunque social network prevalentemente una volta a settimana (63%), mentre ciò accade una volta al giorno nel 14% dei casi e più volte al giorno nel 13% dei casi. Ovviamente il risultato deve essere il migliore possibile. Quindi la metà dei soggetti intervistati ne scatta almeno 4 prima di procedere alla pubblicazione di uno di essi. Anche perché se si posta un’immagine che non riceve abbastanza “mi piace”, il 31% si dichiara abbastanza/molto propenso a cancellarlo, contro il 38%che non è per nulla propenso. Il 52% in media passa 10 minuti a modificare e a descrivere (con commenti o didascalie) un selfie prima di pubblicarlo. Sono prevalentemente le femmine e i più giovani (meno di 17 anni). Il 36% usa spesso i filtri per i propri autoritratti. Che soddisfano globalmente il 53% del campione.
Attraverso il progetto “Una vita da social”, gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 1 milione e 700 mila studenti sia nelle piazze,che nelle scuole, 180.000 genitori, 100.00insegnanti per,un totale,di 15.000 Istituti scolastici, 250città raggiunte sul
territorio e due pagine twitter e facebook con 126.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Il truck allestito con un’aula didattica multimediale è ripartita da Matera e concluderà il suo tour a Roma, toccando le principali città italiane, sarà presente a Mazara del Vallo in Piazza della Repubblica il 27 febbraio ,quì gli operatori della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma chiaro adatto a tutte le fasce di età.
Inoltre, quest’anno gli studenti attraversoil diario di bordo “https://www.facebook.com/unavitadasocial” potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.
“Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile – afferma il Dirigente del Compartimento di Palermo, dott. Incognito “Il fascino della rete - continua il Dirigente - e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi anonimi e il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, si propaga tra i giovani. Pertanto occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e in questo contesto si inserisce l’iniziativa di “Una vita da social” per un uso corretto e consapevole del web”.