Mancano pochi giorni al voto del 3 marzo, domenica si svolgeranno le primarie aperte del Partito Democratico. Sono tre i candidati alla segreteria nazionale: Maurizio Martina, Roberto Giachetti, Nicola Zingaretti.
Seggi aperti dalle 8 alle 20, chi vorrà votare dovrà recarsi al seggio con un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e un contributo di 2 euro, potranno votare anche i cittadini comunitari non italiani o extracomunitari purchè muniti di documento di riconoscimento o il permesso di soggiorno.
È possibile esprimere il voto tracciando un solo segno su una delle liste dei candidati all’Assemblea nazionale.
Zingaretti parte da una ammissione di colpe nel riconoscere tutti gli errori del passato, candidato ad affrontare un cambiamento per il Paese. Nulla, secondo Zingaretti, dopo la sconfitta del 4 marzo scorso è stato fatto per tornare tra la gente, non c’è stata una vera discussione e l’opposizione fatta a questo governo è stata, dice, propagandistica ed inefficace. Saranno contenti i deputati eletti del Pd.
A sostegno della mozione di Zingaretti, in provincia di Trapani, c’è, tra gli altri, Valentina Villabuona: “Il mio invito è a votare per Nicola Zingaretti perché ritengo che oggi in Italia ci sia bisogno di un Partito Democratico forte che sappia parlare ai cittadini, ma soprattutto che si apra alle associazioni, ai movimenti e a quanti in questi mesi sono stati protagonisti delle piazze, dove oggi il Pd non è più punto di riferimento. Non è un voto che riguarda solo il Pd, ma riguarda l’intero centro sinistra, direi il centro sinistra che vogliamo”.
Per la Villabuona, già dirigente dem, l’errore è mirare ai moderati: “Con una destra così forte, è miope continuare a guardare ai moderati, è chiaro che il Partito Democratico debba essere un partito che ritrovi il coraggio di prendere posizioni nette, che affronti i conflitti del paese e sia capace di indicare soluzioni chiare. Dal 4 marzo mi aspetto un gruppo dirigente che si prenda carico di ricostruire una comunità politica, che soprattutto in Sicilia negli ultimi mesi è stata dilaniata da scelte sbagliate e che ritorni ad essere punto di riferimento di un centro sinistra moderno e riformista, ma soprattutto mi aspetto un partito che viva tra la gente, che sia traino delle piazza e che non si accodi semplicemente alle manifestazioni organizzate da altri…abbiamo bisogno di ritornare a fare una vera opposizione dentro e fuori dal parlamento e per fare tutto questo ci vuole un partito con idee e chiare e ben organizzato, ci vuole un Pd con Nicola Zingaretti segretario”.
La mozione di Roberto Giachetti prende forza dalla lotta al populismo con un Pd che deve avere toni pacati ma fermi offrendo soluzioni concrete all’Italia. La sfida è costruire l’alternativa parlando a tutti ma mai con i Cinque Stelle e mai con la Lega.
Candidato a sostegno di Giachetti in assemblea nazionale per la provincia di Trapani c’è Giacomo D’Annibale: “L’avventura di Roberto e Anna nasce fuori dagli schemi per l’esigenza di rappresentare davvero la base del PD, quella di chi si è sempre speso senza chiedere nulla, quella di chi da senza ricevere mai; quella che non intendeva rinnegare l’enorme lavoro fatto in questi anni dai governi Renzi e Gentiloni e che molti, nel cambio di carro, sembrano aver dimenticato! Una mozione che per la prima volta non nasce da una corrente, a cui non si aderisce per “interessi”, una mozione fuori dalle logiche trite e ritrite degli accordi, delle poltrone e delle strategie! Passione, innovazione, coinvolgimento di quel sogno Leopoldino che Matteo Renzi aveva incarnato e che sarebbe svanito senza questa mozione che vuole immaginare un PD che continua ad andare #sempreavanti! Dove L’Unità deve essere vera e dove chi non è disposto a stare nelle regole della democrazia non può trovare posto! Un PD che non rinunci alla vocazione maggioritaria e che non si accontenti di tornare ad essere contenitore del passato guardando a quella sinistra che è responsabile della situazione attuale! Roberto Giachetti e Anna Ascani hanno quel carisma e quel coraggio che manca agli altri candidati, che da un lato immaginano di far da stampella ai grillini pur di mantenere e restaurare le poltrone e le posizioni di potere dei soliti e dall’altro hanno avuto la possibilità di guidare il partito in questi mesi senza riuscire ad impostare alcuna strategia di rilancio imbrigliati in strategie senza leader! Ed in ogni territorio, dove anche questo congresso sarà caratterizzato da prove muscolari, di forza, da ripicche e guerre tra fazioni, abbiamo parlato e coinvolto la nostra gente, quelli che cercavano ed hanno avuto una possibilità per continuare a sognare un paese diverso”.
Maurizio Martina ha lanciato l’hashtag #fiancoafianco per indicare la sua mozione, un partito che parte dall’ascolto ma anche dal cambiamento radicale sui territori, per rilanciare in maniera decisa e democratica il partito, innovando e non guardando indietro.
Una nuova pagina da scrivere, dunque, senza fratture e senza regali ai populisti, l’obiettivo di Martina è quello di cambiare il partito per andare oltre, creando un governo ombra per costruire l’alternativa.
Candidato a sostegno di Martina è il marsalese Gaspare Lentini: “Un nuovo Pd con Martina segretario, per includere quanti abbiano inteso che il Paese non può reggersi su slogan elettorali e demagogie del governo giallo-verde. E’ necessario andare a votare, è necessario farlo per Martina. La costruzione di un nuovo partito non può non passare da una attenta analisi del passato, sappiamo gli errori commessi e quelli da non rifare, oggi siamo pronti alla sfida. Guardiamo insieme a nuovi percorsi che possano includere quanti non si riconoscono in questa ondata populista. Un partito è di chi vuole fare, di chi vuole bagnarsi le mani e di chi non crea muri, lasceremo le porte aperte al contributo di tutti. Noi ci siamo, insieme a Martina segretario, per cambiare direzione”.
Rossana Titone