Nicola Pontillo, comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo Marsala, tra le diverse attivate, siete particolarmente attenti anche alla pulizia e all’ambiente marino. Avete pulito i fondali di Petrosino dai classici corpi morti.
A Petrosino è stata condotta una attività di pulizia giudiziaria, volta a individuare censire e poi a rimuovere i corpi morti posti illecitamente sul lungomare. Abbiamo trovato cassette o copertoni ripieni di cemento, addirittura il classico blocco in cemento o delle catene come un vero campo boe e un disco di una sega per tagliare l’asfalto con un anello sopra che veniva usato come corpo morto per ormeggiare la barca.
Quanti corpi morti sono stati recuperati?
Abbiamo prelevato 161 corpi morti.
Per Petrosino è tantissimo, no?
Sì, perché in quel litorale chi ha una barca utilizza questa pratica, piuttosto che pagare un posto barca diventa più comodo così…
Quando è stata data questa notizia, la gente ha detto: bravi, ma poi ha aggiunto perché a Petrosino e non altrove?
Siamo partiti da Petrosino perché era un’area particolarmente colpita ma l’idea è di continuare anche negli altri litorali e anche allo stagnone dove bisogna operare in maniera diversa con maggiori attenzioni paesaggistiche e al suo habitat naturale diverso.
Allo stagnone oltre al kitesurf ci sono anche delle barche ormeggiate, sono un problema?
Il kitesurf è un’attività molto praticata ma è sempre un’attività a vela, il problema vero sono le barche abusive ormeggiate che adottano delle motorizzazioni ad elica. La Guardia Costiera dall’anno scorso ha una unità a Mammacaura per un’attività di controllo per tutto il periodo estivo, sia per verificare la pesca, sia per chi non è autorizzato a navigare all’interno dello stagnone.
L’autorizzazione alla navigazione la dà sempre l’ex provincia?
Sì, ci pensa sempre il Libero Consorzio che è l'Ente gestore.
Quanto è difficile confrontarsi con un Ente che ha i suoi problemi e dalla tenuta della Riserva si vede che manca proprio la gestione.
Lo Stato dell’Ente lo apprendo da voi, da parte mia posso dire che ogni qualvolta ho avuto bisogno di confrontarmi con l’Ente gestore ho sempre avuto un contatto diretto con chi lo rappresenta.
Restando allo stagnone, da parte degli ambientalisti e di chi ama lo stagnone c’è chi solleva dei dubbi sul fatto che il Kitesurf sia lecito, perché c’è chi sostiene che può interferire ad esempio sull’avifauna.
Io mi occupo di sicurezza e non posso definire le attività che si possono svolgere all’interno dello stagnone. Nel momento in cui dovessi accorgere che l’attività del kite diventa un’attività poco sicura allora si andrà a prendere dei provvedimenti.
Nicola Pontillo, lei è di origine toscana, secondo lei quanto noi marsalesi amiamo e rispettiamo la nostra costa?
Io oltre che comandante della Guardia Costiera sono ormai cittadino marsalese, secondo me i cittadini marsalesi rispettano poco, sia la parte a terra, sia la parte a mare del litorale della propria città. Nella mia zona, il sud Maremma, il turismo costituisce gran parte dell’indotto locale e c’è un maggior rispetto, una maggiore coscienza cittadina che crede, che se c’è un ambiente non curato diminuisce il turismo e si lavora meno.
Pontillo, come sta il porto di Marsala?
Non vive il suo periodo di massimo splendore. Ultimamente ho segnalato la mancanza della luce ed è stata ripristinata una parte dell’illuminazione.
Siamo a rischio chiusura per il Porto?
Se vogliamo parlare della chiusura a determinati tipi di navi è già cominciata, da un anno e mezzo circa i pescaggi che possono accedere al porto sono stati diminuiti dal mio predecessore con una ordinanza specifica.
A quanto siamo arrivati con il pescaggio?
Siamo a quattro metri. Il traffico mercantile è praticamente azzerato. La chiusura vuol dire che, inevitabilmente ci sarà il deterioramento e una progressiva diminuzione delle unità marittime che potranno avere accesso al porto. Il porto come tutte le infrastrutture va mantenuto ed evidentemente questo non c’è stato.
Comandante, la pesca di frodo è molto diffusa a Marsala?
Sono molte le infrazioni che vengono rilevate nell’ambito della pesca, non tanto da parte dei regolari in violazione delle norme, ma proprio di quei pescatori che sono completamente sprovvisti di qualsiasi autorizzazione.
Comandante Pontillo, secondo lei quanti migranti sono sbarcarti a Marsala da questa estate?
Non lo so il numero esatto. Noi siamo intervenuti all’incirca una decina di volte, ma su barche già abbandonate, dove non c’era nessun migrante.
Torniamo a parlare di Porto e del suo futuro. Arrivato in città le avranno detto dei due progetti, quello per la messa in sicurezza, tanto caro all’ex sindaco Giulia Adamo, e quello privato, che è in realtà è sempre pubblico ma si concede per decine di anni la concessione ad una società che dovrebbe realizzarlo, in questo caso la Myr. Lei che idea si è fatto di questa vicenda?
L’idea che mi sono fatto io è che c’è il Porto di Marsala che ha un urgente bisogno di un intervento. La Guardia Costiera e il Comandante si occupano di sicurezza e sperano in questo intervento nel minor tempo possibile.