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19/03/2019 06:00:00

Erice, Vassallo: "Toscano non rispetta il consiglio comunale, deve dimettersi"

 Nelle ultime settimane, a causa del forte vento, è diventato più visibile il fenomeno dell'erosione costiera sul lungomare di Trapani ed Erice, soprattutto nella parte ericina. Un problema che mette a rischio un'intera economia e che si riscontra da anni. Giuseppe Vassallo, consigliere comunale di Erice, mister preferenze, ha presentato una proposta di consiglio comunale aperto su questo tema, dice che serve a qualcosa?

 

Ho coinvolto altri consiglieri in questa proposta per provare a fermare il fenomeno che coinvolge sia Trapani che Erice. Tempo fa consultai il professore Torre che attraverso studi scientifici ha sostenuto che negli ultimi 50 anni sono venuti meno 30 metri di spiaggia. Il fenomeno crea una serie di criticità: ambientali, di sicurezza, e in termini economici. La nostra economia di fonda sul turismo, e lo stesso Torre ci disse che se non si ferma questo fenomeno noi non avremo più spiaggia nei prossimi 20 anni. Si creò una commissione di studiosi, che con il sindaco di Marsala Di Girolamo che governava l'Agenda urbana in quel periodo, avrebbe portato ad un progetto definitivo sull'erosione.

 

Che ne è stato di questo progetto?

 

Non ne ho avuto più notizia. Ho appreso che la commissione sta lavorando, e per problemi di natura burocratica non si è arrivati alla stesura di questo progetto definitivo. Va detto che è sempre l'uomo che crea i dissesti. L'equilibrio naturale che esisteva a Trapani ed Erice era rappresentato dalle cosiddette dune fossili.

 

Cosa sono?

 

I venti spostava la sabbia verso la strada, che prima non c'era. Queste dune fossili che si creavano naturalmente facevano sì che non volasse più sabbia oltre, e con il vento di Scirocco tornava dov'era prima.

 

Perchè ha inciso l'uomo?

 

Ha inciso nella cementificazione. Risale a oltre 50 anni fa. Ha causato il venire meno di questo equilibrio naturale. Dove c'è il cimitero c'erano le rocce calcareniti, sarebbe il cosiddetto tufo.

 

Come si arresta l'erosione e si torna all'equilibrio?

 

Con l'artificio umano, si può ricreare ciò che l'uomo ha distrutto oltre 50 anni fa, ci vogliono tanti soldi. Ma va fatto, e speriamo che si crei una sinergia tra Trapani ed Erice.

 

Ad Erice da un po' di tempo c'è molto fermento sulle cose politiche e non solo. Luigi De Vincenzi è stato nominato assessore, e vice presidente del consiglio comunale è stato nominato Nicola Augugliaro. Un membro dell'opposizione, come lei, come la analizza?

 

Avrei preferito che la carica di vice presidente del consiglio comunale non venisse accettata da nessun membro dell'opposizione. Poi siamo in democrazia e Augugliaro ha preferito fare così, ognuno si assume le proprie responsabilità. Il Partito socialista di cui fa parte fa opposizione molto soft.

 

Lei è tra i consiglieri che ha firmato la proposta di un consiglio comunale straordinario per fare il punto dopo l'arresto del vice sindaco Angelo Catalano e ha chiesto le dimissioni della sindaca Toscano.

 

Un consiglio straordinariamente vuoto perchè c'eravamo soltanto noi.

 

Anche l'operazione Scrigno, che coinvolge, anche se non è indagata, anche la consigliera Mannina, ha tenuto banco. Sarà stato questo a frenare l'azione di sfiducia alla sindaca?

 

E' anche vero. Ma sarebbe stato opportuno che un sindaco, di propria iniziativa, venisse a riferire al consiglio comunale del caso Catalano. Doveva chiedere lei un consiglio comunale straordinario sul caso Catalano. Non l'ha fatto, ma l'abbiamo fatto noi. Se il sindaco avesse partecipato a quel consiglio comunale e avesse dato spiegazioni in maniera certosina sulla situazione io probabilmente avrei ritirato la richiesta di dimissioni. Lei invece non si è presentata perchè nella seduta precedente ha fatto un sermone di 10 minuti quando non era la sede giusta. E' una mancanza di rispetto.

 

Molti la indicano come futuro candidato sindaco ad Erice.

 

Credo solo che sia arrivato il momento di parlare di progetti prima e poi in un secondo momento di uomini, di interpreti.