17,40 - Un finto contratto di lavoro, in cambio dei voti per la corsa all'Ars. E una finta pensione di invalidità. E' il patto tra Angileri e Lo Sciuto, così come raccontato nell'ordinanza dell'operazione che oggi ha portato all'arresto anche dei due. Giuseppe Angileri nel 2012 ha promesso l'appoggio elettorale a Lo Sciuto in cambio di un accordo particolare. Si è impegnato per fare assumere la compagna di Angileri, Maria Luisa Mortillaro, presso l'Anfe di Paolo Genco. Ma l'ha anche assunta fittiziamente all'Ars, una volta eletto, garantedole il pagamento delle mensilità. E' uno dei particolari dell'inchiesta di oggi. Noto politico di Marsala, Giuseppe Angileri è stato consigliere provinciale ed è padre della consigliera comunale Francesca Angileri.
6246 euro, l'importo: soldi pubblici arrivati nelle tasche di Angileri. Recita l'ordinanza: "LO SCIUTO, avendo la disponibilità di denaro stanziato dalla legge regionale n. 1/2014, che prevedeva il rimborso, nei limiti di 3.180€ mensili, delle spese sostenute da ciascun deputato per contratti di lavoro esistenti alla data di entrata in vigore della predetta legge regionale, stipulava con MORTILLARO un fittizio contratto di collaborazione presso l’A.R.S., con il pregresso accordo che le dette prestazioni non sarebbero mai state eseguite e con l’ulteriore accordo che i soldi in contanti, quale retribuzione della predetta collaborazione, venissero riscossi materialmente dall’ANGILERI".
Non solo, per la Mortillaro scatta anche una finta pensione di invalidità da 700 euro e rotti al mese. Recita sempre l'ordinanza: "LO SCIUTO Giovanni, dapprima contattava e quindi si incontrava con ORLANDO Rosario - già responsabile del Centro Medico Legale del predetto istituto INPS, fino al maggio 2016, poi collaboratore esterno dell’INPS quale “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili” - per fissare il giorno di visita all’INPS, così come richiesto da ANGILERI, individuando il giorno in cui ORLANDO fosse presente all’INPS, quindi dava ulteriori indicazioni alla MORTILLARO affinché lei prima spostasse la visita nel nuovo giorno indicato da ORLANDO, e quindi riferisse di avere le patologie che le aveva suggerito LO SCIUTO stesso".
16,50 - Bendici non si ritira. Il candidato Sindaco di Salemi, nonostante l'arresto del suocero Paolo Genco, non fa un passo indietro. Glielo chiede il "gruppo". Viene smentita pertanto l'indiscrezione pubblicata da Tp24.it. A fare questa smentita non è Bendici, ma suo padre, che annuncia anche "le vie legali".
Tp24.it aveva riportato un'indiscrezione secondo cui Salvatore Bendici stava meditando di ritirarsi dalla corsa alla sindacatura, a Salemi, dopo l'arresto del suocero Paolo Genco nell'inchiesta sulla loggia segreta scoperta a Castelvetrano. Paolo Genco era ammanicato con Giovanni Lo Sciuto, finanziava la sua campagna elettorale, in cambio di favori al suo ente di formazione, l'Anfe. Questo in base alle indagini, ovviamente.
Ma c'è di più. Perchè le Salvatore Bendici, che non è indagato, è coinvolto nelle vicende del suocero. Si scopre infatti che Genco, dopo il suo arresto per truffa (il processo è in corso) e il fallimento dell'Anfe, avrebbe continuato ad operare, in combutta con Lo Sciuto, grazie anche ad una società del genero.
L’ANFE, infatti, è titolare di quote societarie della “UNIPA E-LEARNING”, società con sede a Palermo e operante nel settore della formazione universitaria, post-universitaria e della formazione professionale, il cui presidente del Cda è Salvatore Bendici, coniuge di Daniela Genco e quindi genero di Paolo Genco.
Non solo: Salvatore Bendici a sua volta, è amministratore unico del “CENTRO RICERCHE E STUDI PER L’ALTA FORMAZIONE CRISAF s.r.l.”, con sede in Palermo, operante nel settore dei corsi di formazione e aggiornamento professionale, le cui quote sociali sono suddivise equamente tra Bendici eDiego Genua, a sua volta sposato con un’altra figlia di Paolo Genco, Maria. Nonostante il fallimento dell’ANFE, quindi, gli investigatori sostengono che – tramite le due società – Genco abbia continuato ad operare incessantemente nel settore della formazione professonale, rinnovando e rinsaldando il legame e le cointeressenze con Giovanni Lo Sciuto.
15,46 - Roberto Lagalla, assessore regionale all'Istruzione ed ex Rettore a Palermo, si dice sereno per il suo coinvolgimento nell'inchieste sul "sistema Lo Sciuto" a Castelvetrano. Lagalla viene citato perchè:
LO SCIUTO Giovanni e ORLANDO Rosario, in esecuzione dell’accordo corruttivo con Orlando Rosario chiedevano a LAGALLA Roberto di assegnare un posto di ricercatrice con borsa di studio presso l’Università di Palermo a Miriam ORLANDO, il LAGALLA quindi, violando le norme di legge in materia di concorsi pubblici e in particolare, esercitando in violazione dell’art. 97 Cost. e dei parametri di imparzialità la propria discrezionalità amministrativa nella fase di assegnazione dei posti rimasti vacanti a seguito della chiusura della graduatoria, intenzionalmente procuravano a Miriam ORLANDO (prima degli esclusi in graduatoria) un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistito nell’assegnazione di una borsa di studio del valore pari a 3.000 euro per l’anno di imposta 2015, e un importo pari a 3.000 euro per l’anno di imposta 2016.
Questa la dichiarazione di Lagalla: “Prendo atto che, nell’ambito di un’indagine per reati associativi ed altre ipotesi di reato, tra le quali corruzione e appartenenza alla massoneria, che non mi vedono in alcun modo coinvolto, la Procura della Repubblica di Trapani mi ha dato comunicazione di un solo addebito relativo alla fattispecie di abuso d’ufficio. La contestazione, risalente a fatti del 2015, riguarderebbe la mia precedente funzione di rettore dell’Università di Palermo. Al momento, non sono in possesso di sufficienti elementi conoscitivi e documentali, né di personale memoria, tali da consentirmi una qualsiasi ricostruzione della presunta violazione dei doveri d'ufficio. Restando, ovviamente, a completa disposizione della Magistratura, mi sorregge la serena coscienza di avere sempre ispirato le mie azioni istituzionali a criteri di correttezza e rispetto della legge, nell'esclusivo interesse della cosa pubblica. Per tale ragione e nella certezza che la circostanza potrà essere ampiamente chiarita nel corso dell’attività istruttoria, mi dichiaro assolutamente sereno e fiducioso nella rapida soluzione della vicenda”.
15,00 - Salvatore Bendici si ritira dalla corsa alla sindacatura per le elezioni amministrative di Salemi del prossimo Aprile. E' infatti il genero di Paolo Genco, pesantemente coinvolto nell'inchiesta di oggi su una presunta loggia che gestiva diversi affari tra formazione, sanità e altro in provincia di Trapani.
Genco ha deciso di ritirarsi per motivi di opportunità. La sua candidatura, annunciata qualche giorno fa, aveva fatto spaccare la coalizione di centrodestra.
12,00 - Giovanni Lo Sciuto in carcere. Felice Errante e Luciano Perricone agli arresti domiciliari.
Finisce così la corsa nel segno della “continuità” per le prossime elezioni amministrative di Castelvetrano del 28 aprile.
I carabinieri, coordinati dalla procura di Trapani, indagavano già dal 2015 su quella che hanno definito un’associazione a delinquere, con a capo Giovanni Lo Sciuto, ex deputato all’Ars ed ex componente della commissione antimafia regionale. Gruppo in cui collaborava il massone Giuseppe Berlino (oggi destinatario della stessa ordinanza di custodia cautelare in carcere), ex consigliere comunale nominato anche, attraverso scelte condizionate, nella segreteria dell’assessorato regionale.
Dell’associazione, scrivono gli inquirenti, oltre all’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante, faceva parte l’ex vicesindaco Enzo Chiofalo ed il commercialista massone Gaspare Magro (arrestati entrambi).
Era una sorta di super loggia segreta infiltrata nella massoneria ufficiale, dentro una loggia regolare. Un gruppo occulto che prendeva decisioni fuori dalle direttive della loggia palese, al cui maestro venerabile non viene infatti addebitata alcuna responsabilità.
L’amministrazione locale ne era profondamente condizionata, al punto che “il Lo Sciuto e i suoi sodali, dopo aver ‘governato’ tramite il sindaco Errante ed il vicesindaco Chiofalo – si legge nella nota della Procura – raggiungevano un accordo con l’ex rivale politico Luciano Perricone, raggiunto da misura cautelare degli arresti domiciliari, finalizzato alla elezione del predetto alla carica di sindaco in occasione delle elezioni del 2017”.
11,30 - C'è anche il padre della consigliera comunale di Marsala Francesca Angileri tra gli arrestati dell'operazione su politica e corruzione di oggi a Castelvetrano. Si tratta di Giuseppe Angileri, da sempre vicino a Giovanni Lo Sciuto, al centro dell'inchiesta. Angileri è stato anche consigliere provinciale fino al 2011, e poi ha ceduto il testimone, come si usa fin troppo dalle nostre parti, alla figlia Francesca, eletta con 800 voti. Con lui è stata arrestata anche la compagna, Maria Luisa Mortilaro.
Si tratta di un'ulteriore tegola che si abbatte sulla politica marsalese, dopo le polemiche che hanno fatto seguito all'arresto del deputato regionale Paolo Ruggirello nell'operazione "Scrigno".
11,10 - La loggia segreta... all'insaputa della loggia. E' quello che emerge dall'operazione di oggi con gli arresti di Castelvetrano. Gli arrestati, infatti, avevano fatto questa "super loggia" segreta, all'insaputa della loggia massonica regolare della quale alcuni di loro facevano comunque parte.
Una loggia in grado di ottenere persino notizie riservate sulle indagini in corso della magistratura. Questa notte, 27 persone sono state arrestate dai carabinieri del nucleo Investigativo di Trapani, altre dieci sono indagate a piede libero: a capo del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto; dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche il sindaco di Castelvetrano Luciano Perricone e l’ex sindaco Felice Errante, entrambi finiti ai domiciliari. Stessa misura cautelare per l’ex deputato di Forza Italia Francesco Cascio, accusato di aver favorito il gruppo di Lo Sciuto: avrebbe rivelato l'esistenza delle intercettazioni di Trapani dopo averlo saputo - questa l'accusa - dall'allora segretario del ministro dell'Interno Angelino Alfano, Giovannantonio Macchiarola, che è indagato per rivelazione di notizie riservate, sarà interrogato domani.
In carcere sono finiti invece tre poliziotti, Salvatore Passannante, Salvatore Virgilio e Salvatore Giacobbe. Un avviso di garanzia è stato notificato all'ex rettore di Palermo Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all'Istruzione: secondo la ricostruzione della procura di Trapani avrebbe avuto un ruolo nella concessione di una borsa di studio alla figlia di uno dei professionisti arrestati. E adesso è indagato per abuso d'ufficio.
Il “gruppo occulto”: fra i componenti, i massoni Giuseppe Berlino (ex consigliere comunale di Castelvetrano) e Gaspare Magro (commercialista) – entrambi finiti in carcere – nonché il vice sindaco della città, Vincenzo Chiofalo, ai domiciliari. Controllavano nomine, facevano segnalazioni e raccomandazioni, avrebbero imposto persino quattro assessori massoni nella giunta Errante. Gli inquirenti parlano di un “controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche e amministrative”. Non solo al Comune, ma anche al parco archeologico di Selinunte, all'Inps di Trapani e persino alla Regione, dove Berlino avrebbe ricevuto gli appoggi giusti per entrare nella segreteria tecnica dell’assessore ai Beni culturali. Lo Sciuto avrebbe controllato pure finanziamenti regionali e soprattutto un fiume di pensioni di invalidità, sono 70 quelle al vaglio degli inquirenti.
L’ex deputato regionale sarebbe riuscito a pilotarne tante grazie a “uno stabile accordo corruttivo”, dicono i magistrati, con Rosario Orlando, già responsabile del centro medico legale dell’Inps e poi componente delle commissioni di invalidità civile. La figlia di Orlando avrebbe beneficiato di una borsa di studio, per questa vicenda è indagato l'assessore regionale Lagalla.
Un altro grande elettore dell’esponente politico era Paolo Genco, presidente dell’ente di formazione professionale Anfe, pure lui è finito in manette: avrebbe fornito sostegno economico e assunzioni, in cambio Lo Sciuto si sarebbe prodigato per l’approvazione di delibere e progetti di legge regionali riguardanti l’Anfe.
I reati contestati dalla procura di Trapani vanno dalla corruzione alla concussione, dal traffico di influenze illecite al peculato alla truffa aggravata, alla falsità materiale, alla rivelazione di segreto d’ufficio, al favoreggiamento, all’abuso d’ufficio, all’associazione a delinquere segreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione (la violazione della cosiddetta legge Anselmi). Per gli stessi reati sono stati notificati anche cinque obblighi di dimora, una misura interdittiva e quattro avvisi di garanzia.
10,10 - Sono circa 70 i casi di pensioni di invalidità, attualmente al vaglio degli inquirenti, concesse a cittadini "sponsorizzati" da Giovanni Lo Sciuto. È uno dei dettagli emersi nell'ambito dell'inchiesta "Artemisia", l'operazione dei carabinieri contro una loggia massonica segreta a Castelvetrano che ha portato a 27 arresti fra cui figurano nomi eccellenti della politica e anche tre poliziotti.
Lo Sciuto, ex deputato regionale, secondo gli investigatori godeva inoltre del rapporto privilegiato con il presidente dell'ente di formazione professionale Anfe (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), Paolo Genco, anch'egli arrestato, con il quale avrebbe creato "uno stabile accordo corruttivo".
Il parlamentare sarebbe riuscito infatti ad ottenere assunzioni per persone da lui segnalate oltre che appoggio elettorale e anche finanziario, in cambio avrebbe agevolato la concessione dei finanziamenti a favore dell'Anfe.
Le indagini avrebbero accertato ancora l'esistenza di una associazione a delinquere promossa ed capeggiata da Lo Sciuto con la collaborazione del massone Giuseppe Berlino, composta anche dall'ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante, dall'ex vice sindaco Vincenzo Chiofalo e dal commercialista massone Gaspare Magro che aveva come obiettivo il condizionamento dell'attività di organi costituzionali e della pubblica amministrazione.
La loggia massonica segreta sarebbe stata collusa con esponenti di rilievo del mondo politico, delle forze dell'ordine, delle istituzioni e degli enti di governo del territorio, del comparto sanità e dell'imprenditoria.
In particolare avrebbe condizionato scelte politiche ed amministrative, come la nomina di quattro assessori a Castelvetrano, l'assegnazione di pensioni di invalidità o indennità di accompagnamento e l'assunzione in strutture
L'indagine, infine, ha infine portato alla luce diversi episodi di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di Lo Sciuto da parte di appartenenti alle Forze dell'Ordine e di esponenti politici regionali come l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, finito agli arresti domiciliari.
09,50 - Sono tre i poliziotti arrestati nell'operazione su una loggia segreta di Castelvetrano. Ventisette arresti per reati contro la pubblica amministrazione, e per associazione a delinquere. In manette, fra gli altri, gli ex deputati regionali di Forza Italia, Giovanni Lo Sciuto e Francesco Cascio, e l'ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante. Dieci gli indagati.
In manette anche tre poliziotti, che avrebbero chiuso un po’ troppo spesso gli occhi, quindi Salvatore Passannante, Salvatore Virgilio e Salvatore Giacobbe.
09,20 - C'è anche l'assessore regionale Roberto Lagalla tra gli indagati nell'inchiesta su una vasta rete di corruzione tra Castelvetrano e Trapani.
L'inchiesta riguarda un'associazione a delinquere segreta, un gruppo occulto usato per infiltrare le istituzioni in provincia di Trapani, a cominciare dal Comune di Castelvetrano, e che avrebbe a capo l'ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, in carica all'Ars fino al 2017 (eletto con il Mpa, quasi subito passato al Nuovo centro destra di Alfano, infine in Forza Italia).
Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere secreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione (violazione della legge Anselmi).
Agli arresti domiciliari l'ex deputato palermitano ed ex presidente dell'Ars Francesco Cascio (Forza Italia e Ncd), accusato di aver rivelato al collega Lo Sciuto l'esistenza dell'indagine a suo carico, dopo aver avuto la soffiata da ambienti romani.
Indagato per abuso d'ufficio l'attuale assessore regionale alla Formazione Roberto Lagalla: secondo gli inquirenti, quando era rettore dell'università di Palermo, avrebbe avuto un ruolo nel concedere una borsa di studio alla figlia di Rosario Orlando, già responsabile del Centro Medico Legale dell’Inps fino al maggio 2016, e poi collaboratore esterno dello stesso ente quale medico rappresentante di categoria nelle commissioni che valutano le invalidità civili.
08,45 - Nel nuovo terremoto politico - giudiziario, con arresti eccellenti tra Castelvetrano e Trapani, non si parla di mafia (a differenza dei primi commenti di questi minuti), ma purtroppo si parla di logge segrete, corruzione, e anche di ... antimafia.
Tra gli arrestati, infatti, nell'elenco c'è anche il nome di Salvatore Virgilio. Si tratta di un sottufficiale in servizio alla Dia, la Direzione Investigativa Antimafia di Trapani.
Tutti da chiarire, ancora, i dettagli della vicenda, ma sicuramente Virgilio, condotto in carcere oggi all'alba, sarà coinvolto in qualche passaggio di informazioni riservate verso la "loggia" segreta di Lo Sciuto, Errante e Cascio i politici coinvolti nell'operazione ed arrestati.
07,45 - Ecco i nomi degli arrestati e i dettagli dell'operazione su logge segrete, corruzione e politica a Castelvetrano, effettuata all'alba di oggi. Al centro di tutto c'è l'ex deputato Giovanni Lo Sciuto.
Arrestato anche l'ex Sindaco Felice Errante e Luciano Perricone, che da poco aveva ufficializzato la sua candidatura a Sindaco.
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I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani, su richiesta di questa Procura, 27 persone, poiché ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere secreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione (violazione della c.d. legge Anselmi).
Per gli stessi reati sono stati notificati anche 5 obblighi di dimora e una misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, nonché notificate altre 4 informazioni di garanzia ad altrettanti indagati.
Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Trapani, sono iniziate nel 2015 e hanno avuto come fulcro LO SCIUTO Giovanni, ex Deputato Regionale, in carica fino al 2017, a carico del quale sono emersi gravi indizi di reità in ordine alla commissione di numerosi reati contro la P.A. il cui fine ultimo era costantemente quello di ampliare la sua base elettorale in vista delle varie elezioni e di conseguenza il proprio potere politico.
Le indagini permettevano di accertare che LO SCIUTO creava uno stabile accordo corruttivo con ORLANDO Rosario – già responsabile del Centro Medico Legale dell’ INPS, fino al maggio 2016, poi collaboratore esterno dello steso ente quale “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili”- che riusciva a corrompere, attraverso regalie ed altre utilità, nonché la sua intercessione con l’ex Rettore Roberto LAGALLA, oggi assessore regionale all’Istruzione e destinatario di informazione di garanzia, per l’aggiudicazione di una borsa di studio a favore della figlia presso l’università di Palermo. Da ORLANDO l’ex deputato regionale otteneva la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge.
Ogni pensione di invalidità fatta concedere, in forza del consolidato accordo corruttivo, rappresentava per l’ex onorevole regionale un cospicuo pacchetto di voti certi.
Circa 70 sono i casi di pensioni di invalidità, attualmente al vaglio degli inquirenti, concesse a cittadini sponsorizzati da LO SCIUTO.
L’ex deputato regionale godeva inoltre del rapporto privilegiato con il presidente dell’ente di formazione professionale “A.N.F.E.” (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), Paolo GENCO, anch’egli tratto in arresto,con il quale creava uno stabile accordo corruttivo. GENCO infatti gli garantiva sostegno economico e raccolta di voti per le sue candidature, così da rafforzare la sua posizione politica, nonché il suo consenso popolare, strettamente connesso alle assunzioni presso l’ANFE. LO SCIUTO riusciva infatti ad ottenere assunzioni per persone da lui segnalate oltre che appoggio elettorale, anche finanziario. In cambio intercedeva al fine di agevolare la concessione dei finanziamenti a favore dell’ente. Inoltre in qualità di deputato regionale e membro della commissione cultura, lavoro e formazione si prodigava per l’approvazione di delibere e progetti di leggi regionali a favore dell’ANFE.
La complessiva attività di indagine ha dimostrato ancora l’esistenza di una associazione a delinquere promossa ed capeggiata dal LO SCIUTO Giovanni con la collaborazione, nel settore organizzativo, del massone BERLINO Giuseppe, associazione che, con certezza indiziaria, vede tra i suoi membri ad esempio l’ex Sindaco di Castelvetrano ERRANTE Felice Jr., l’ex Vice Sindaco di Castelvetrano CHIOFALO Vincenzo ed il commercialista massone MAGRO Gaspare. Caratteristica precipua di tale associazione è che gli scopi della stessa non si limitavano alla esecuzione di una serie indeterminata di delitti ispirati da un medesimo disegno criminoso, ma haavuto ad oggetto anche il condizionamento e l’asservimento dell’attività di organi costituzionali e di articolazioni territoriali della pubblica amministrazione alle finalità segrete del consesso criminoso.
Tali finalità venivano, in particolare, perseguite con modalità che garantivano la segretezza degli scopi associativi e della reale composizione del sodalizio, anche e soprattutto grazie al ruolo di appartenenti alle istituzioni.
La complessiva attività dell’associazione si esplicava, in particolare, nella conclusione di accordi collusivi con esponenti di rilievo del mondo politico, delle forze dell’ordine, delle istituzioni e degli enti di governo del territorio, del comparto sanità e dell’imprenditoria, nell’infiltrazione nei predetti centri di potere di membri dell’associazione segreta o comunque di soggetti etero diretti dagli associati in modo da strumentalizzarne l’azione al perseguimento delle finalità del sodalizio stesso ed, infine, infiltrando appartenenti al sodalizio criminoso o altri soggetti legati al LO SCIUTO da vincoli di fedeltà all’interno delle logge massoniche e sfruttando a fini elettorali l’appoggio delle logge, appoggio che veniva ricambiato con il sostegno da parte del LO SCIUTO alle richieste di nomina, segnalazioni e raccomandazioni provenienti da affiliati alla massoneria – come avvenuto nella scelta fatta dall’ex Sindaco Errante di nominare, su indicazione del LO SCIUTO, 4 nuovi assessori iscritti a logge massoniche.
Tutte le condotte ideate e poste in essere dal LO SCIUTO e dai suoi sodali erano finalizzate all’ampliamento sempre maggiore del potere di influenza del consesso criminoso nei settori nevralgici della politica, della pubblica amministrazione e della sanità; giungendo, come nel caso del Comune di Castelvetrano ad un controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche ed amministrative, al condizionamento delle scelte inerenti le nomine in enti pubblici o di interesse pubblico (come nel caso dell’IPAB Infranca e del Parco Archeologico di Selinunte e della nomina del BERLINO all’interno della segreteria dell’assessorato regionale), la predisposizione di bandi e l’assegnazione di finanziamenti regionali, all’assegnazione di pensioni di invalidità o indennità di accompagnamento ed all’assunzione in strutture pubbliche e privata (una fra tutte l’ANFE) di soggetti scelti dal LO SCIUTO sulla base di interessi clientelari, affaristici o personali.
La macchina di potere gestita dal LO SCIUTO utilizzava tali modalità d’azione anche e soprattutto per condizionare le competizioni elettorali ed ottenere l’elezione dei componenti dell’associazione grazie all’enorme rete clientelare creata mediante la commissione dei reati fine dell’associazione a delinquere stessa (corruzioni, abusi di ufficio,truffe in danno dello Stato e falsi contro la fede pubblico).
In tale contesto di profondo condizionamento della corretta amministrazione della cosa pubblica, è estremamente sintomatico il caso del Comune di Castelvetrano in cui il LO SCIUTO ed i suoi sodali, dopo aver “governato” tramite il Sindaco ERRANTE ed il Vice Sindaco CHIOFALO dal 2012 al 2017, raggiungevano un accordo con l’ex rivale politico PERRICONE Luciano, raggiunto da misura cautelare degli arresti domiciliari, finalizzato alla elezione del predetto alla carica di Sindaco in occasione delle elezioni del 2017 (non tenutesi in considerazione del sopravvenuto commissariamento del Comune)
Preme osservare che non viene contestata, dal Giudice delle Indagini Preliminari, l’appartenenza alla massoneria in quanto tale. Non viene addebitata infatti alcuna responsabilità al maestro venerabile della Loggia al cui interno si annidava l’associazione segreta, in quanto è emerso chiaramente come il “gruppo occulto”,facente capo a LO SCIUTO, prendesse le decisioni a prescindere dalle direttive della loggia palese e si avvalesse degli aiuti degli appartenenti occulti più che di quelli palesi in caso di bisogno.
L’indagine ha infine portato alla luce diversi episodi di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di LO SCIUTO da parte di appartenenti alle Forze dell’Ordine e di esponenti politici regionali quali l’ex deputato regionale Francesco CASCIO, tratto anch’egli in arresto.
Destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere
1) LO SCIUTO Giovanni n. Castelvetrano 4.2.1963;
2) GENCO Paolo n. Salemi 6.9.1954;
3) MAGRO Gaspare n. Caltagirone 5 giugno 1965;
4) ANGILERI Giuseppe n. Marsala 4 marzo 1957
5) CALCARA Isidoro n. Castelvetrano 18 giugno 1963
6) PASSANANTE Salvatore n. Castelvetrano 28 marzo 1960
7) VIRGILIO Salvatore n. Erice 12 ottobre 1971
8) GIACOBBE Salvatore, n. Castelvetrano 3 maggio 1970
9) ORLANDO Rosario n. Alcamo 5 maggio 1951
10) BERLINO Giuseppe n. Castelvetrano 31 agosto 1978
Destinatari di ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari
1) MORTILLARO Maria Luisa n. Marsala 15 dicembre 1956
2) GIAMMARINARO Vincenzo n. Castelvetrano 20 novembre 1959
3) CASCIO Francesco n. Palermo 17 settembre 1963
4) BARBA Adelina n. San Biagio Platani 21.12.1970
5) GENNA Sebastiano n. Marsala 9.2.1951
6) DI LIBERTO Giovanna Ivana n. Alcamo 15.4.1986
7) CAMMARERI Giuseppe n. Marsala 2.7.1965
8) LENTINI Vincenza Daniela n. Marsala 17.4.1967
9) SALERNO Gaetano Castelvetrano 30.7.1977
10) DI GIORGIO Antonio n. Palermo 14.5.1973
11) CAMMISA Alessio n. Palermo 18.5.1975
12) BARRESI Antonietta n. Castelvetrano 11 agosto 1962
13) MESSINA DENARO Francesco n. Castelvetrano18 agosto 1961
14) CHIOFALO Vincenzo n. Castelvetrano 8 giugno 1954
15) GERACI Tommaso n. Castelvetrano 8 dicembre 1954
16) ERRANTE Felice Junior n. Latisana 8 luglio 1975
17) PERRICONE Luciano n. Trapani il 6 ottobre 1956
Destinatari di misura coercitiva dell’obbligo di dimora
1) LI CAUSI VALENTINA N. CASTELVETRANO IL 2.4.1986
2) CLEMENTE FILIPPO DANIELE N. CASTELVETRANO 18 APRILE 1986
3) CORSO Arturo n. Salemi 9 marzo 1958
4) BACCHI Gaetano n. Santa Ninfa 13.11.1930
5) BIONDO ZINA MARIA N. SADUSKY (USA) 13.8.1970
Destinatari di misura interdittiva
1) SALUTO GIORGIO N. TRAPANI 1 MAGGIO 1957
07,20 - Operazione questa notte dei Carabinieri a Trapani: in corso ben 27 arresti. Molti gli esponenti politici e istituzionali, che avrebbero fatto di una super loggia segreta, guidata da Giovanni Lo Sciuto, con l'ex Sindaco Felice Errante finito ai domiciliari. Scoperto un vasto sistema corruttivo. Altre dieci persone sono indagate a piede libero.
Scoperta a Castelvetrano una superloggia segreta fatta da massoni, politici e professionisti. Un gruppo in grado di condizionare le scelte del Comune, così come finanziamenti regionali e di conoscere anche i particolari di indagini della magistratura.
Tutto questo emerge nel corso dell'operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla questa Procura della Repubblica che ha portato questa notte a 27 arresti in esecuzione di misura cautelare emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani. Altre 10 persone, invece, sono indagate a piede libero per numerosi reati contro la Pubblica Amministrazione, contro l’amministrazione della Giustizia nonché associazione a delinquere segreta.
Tra gli arrestati numerosi esponenti politici e istituzionali della provincia di Trapani, che avrebbero fatto parte di un vasto sistema corruttivo negli enti locali, quali il comune di Castelvetrano e l’Inps di Trapani.
Al vertice del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto, ma dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, finito ai domiciliari e l’ex deputato di Forza Italia ed ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, accusato di aver favorito il gruppo.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo, dall’aggiunto Maurizio Agnello e dai sostituti Sara Morri, Andrea Tarondo e Francesca Urbani.
07,00 - Una superloggia segreta formata da massoni, politici e professionisti che riusciva ad orientare le scelte del Comune, ma anche nomine e finanziamenti a livello regionale. Una loggia in grado di ottenere persino notizie riservate sulle indagini in corso della magistratura. E' quanto emerge dall'inchiesta Artemisia.
Questa notte, 27 persone sono state arrestate dai carabinieri del nucleo Investigativo di Trapani, altre dieci sono indagate a piede libero: a capo del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto; dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, finito ai domiciliari. Stessa misura cautelare per l’ex deputato di Forza Italia Francesco Cascio, accusato di aver favorito il gruppo di Lo Sciuto.
La loggia massonica si riuniva in via Giuseppe Parini a Castelvetrano. Qui i carabinieri stanno eseguendo una perquisizione.
06,30 - Politica e corruzione in provincia di Trapani: 27 arresti e 10 denunciati.
Operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla questa Procura della Repubblica. In corso 27 arresti in esecuzione di misura cautelare emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani, mentre altre 10 persone sono indagate a piede libero per numerosi reati contro la Pubblica Amministrazione, contro l’amministrazione della Giustizia nonché associazione a delinquere segreta.
Tra gli arrestati numerosi esponenti politici e istituzionali della provincia di Trapani. Scoperto un vasto sistema corruttivo negli enti locali, quali il comune di Castelvetrano e l’Inps di Trapani.