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07/05/2019 06:00:00

Dal caso Armato a Foggia (proprio lui). Nella Lega volano gli stracci

 Volano gli stracci dentro la Lega, nel bel mezzo della campagna elettorale per le Europee del 26 maggio e di quella del ballottaggio a Mazara dove c'è il candidato sindaco Giorgio Randazzo. 


A Marsala Vito Armato, espulso dal partito, continua a fare attività con il suo primo circolo.
Alcuni suoi video postati su Facebook sono stati di attacco nei confronti del leader regionale, Igor Gelarda, che lo ha querelato per questo.
Armato va avanti, ha organizzato un incontro pubblico con la candidata al Parlamento Europeo Francesca Donato, padovana.

 

 


La stessa Donato ha preso le distanze da Armato con un post pubblico, salvo poi invitare ugualmente tutti all’evento organizzato, al quale hanno presenziato sia Fanny Montalto che Bartolo Giglio, fondatori del secondo circolo. 


Armato è espulso, dicono, ma non c’è nessun documento di espulsione, continua a fare attività ai gazebo e ad organizzare eventi dentro la Lega con il benestare dei candidati a cui servono i voti. 
Nessuno riesce ad uscire dall’impasse, Armato è dentro la Lega, lo sostiene lui e anche gli iscritti al circolo, con sede in via Colocasio.
È una tipica faida di partito che si consuma a pochi giorni dal voto che porterà al rinnovo del parlamento europeo. 
Di certo ad elezione avvenuta gli equilibri del partito cambieranno.


A gettare fuoco sulla Lega l’eventuale schieramento per la competizione europea di Francesco Foggia, politico mazarese che ha fatto parlare di sé per la sua vicinanza con personaggi ritenuti organici a cosa nostra e per questo escluso dal candidato sindaco di centrosinistra Salvatore Quinci dal suo schieramento alle amministrative.

Il partito non ha dubbi, a mettere ordine sulla questione il commissario regionale della Lega, il senatore Stefano Candiani: “In campagna elettorale c’è sempre chi si avvicina e tenta di salire sul carro del vincitore, ma non è detto che sia gradito o ben accetto. Se qualcuno dovesse pensare alla Lega come a un autobus su cui salire a convenienza, si sbaglia di grosso: persone indagate per mafia, o vicini ad ambienti malavitosi non sono e non saranno mai accettate in Lega. Prendo quindi le distanze da qualsiasi ingresso o coinvolgimento di persone poco trasparenti nel partito, ribadendo che in Sicilia per entrare nella Lega, occorre sottoscrivere un codice etico che ha tra i requisiti principali lontananza e avversione alla mafia, e non mi risulta che i soggetti citati in vari articoli di giornale, lo abbiano sottoscritto. Siamo un movimento in costante crescita e molti millantano appartenenze che non hanno un riscontro reale: ammiccamenti, grandi sorrisi o finti occhiolini non ci interessano e non fanno parte del nostro modus operandi. A testa bassa e con impegno continuiamo a lavorare sul territorio contando sul lavoro di decine e decine di persone trasparenti e che hanno voglia di servire la Lega e la Sicilia e non di servirsene”.
Niente da fare, per Foggia non c’è posto. Anche se fosse ospite non sarebbe gradito.