Giorgio Randazzo è stato candidato sindaco alle elezioni amministrative di Mazara. Per 900 voti non è diventato sindaco di Mazara.
Rimane l’orgoglio di aver condotto una campagna elettorale che di certo non aveva gli strumenti dell’avversario. C’è il rammarico per qualche potere che si è intromesso in questo turno di ballottaggio, ma va bene così. Si riparte da un dato impressionante dal punto di vista numero. Si apre una nuova fase in cui rappresentiamo la destra a Mazara del Vallo e in provincia di Trapani a partire dalle elezioni europee che ci vede coinvolti per far in modo che Maricò Hopps possa arrivare al risultato.
Randazzo lei è stato eletto in consiglio comunale, si sente di riconoscersi quale figura a capo dell’opposizione?
Credo sia fisiologico, non solo per il risultato ma anche per ciò che ho dato in consiglio comunale nell’ultimo quinquennio. Da parte mia non mi risparmierò nel fare critiche quando occorreranno, nel suggerire quando mi verrà chiesto o nel fare un plauso quando si lavorerà bene per la città.
Randazzo, facciamo una analisi di questo voto. L’affluenza a Mazara non è arrivata al 50%, vuol dire che buona parte dei mazaresi è rimasta a casa e sicuramente sarà peggio il 26 maggio perché le elezioni europee tirano poco. Poi a Mazara, e non solo, scompaiono le sigle politiche ad eccezione di Cinque Stelle e Lega, PD, Forza Italia scompaiono.
Sono scomparsi ma hanno fatto danni ugualmente, perché il PD di fatto non è scomparso perché camuffato nella lista di “Ti Amo Mazara”. Su Diventerà Bellissima, Forza Italia e UDC ci sarebbero da scrivere capitoli. E’ vergognoso l’atteggiamento di Forza Italia, di Scilla e Miccichè e la classe dirigente di Diventerà Bellissima.
Randazzo, secondo lei quanto dura questa coalizione che ha eletto Quinci? L’esperienza ci insegna che dopo uno due mesi queste si sfaldano.
Spero per la città che ci sia una maggioranza stabile che garantisca governabilità, ma la vedo dura perché le cambiali da cambiare sono tantissime.
Randazzo l’affluenza è stata del 48,78%, lei ha perso per meno di mille voti di differenza. Può avere influenzato questa bassa affluenza e magari la sua sconfitta, forse, la troppa attenzione che si è data su Mazara con il candidato sindaco della Lega, che in questo momento è oggetto di tantissime critiche per le posizioni di Salvini, per certe derive autoritarie che ci sono intorno e magari lei ha pagato questo contesto, perché molta gente si è impaurita, e non ha voluto premiare il partito che crea ancora diffidenza al Sud.
Io sono una persona seria e quando prendo un impegno lo porto avanti fino alla fine. Fare parte di un partito ci sono oneri e onori, da parte mia non c’è nessun rammarico e non credo che questo abbia contaminato il mio risultato. Però una verità di fondo c’è, che è stata incentrata una campagna sull’odio razziale e la xenofobia che hanno tentato di intaccare la mia figura.
Lei dice questo discorso lo abbiamo più subito.
Sì, noi abbiamo subito questo ragionamento da parte degli avversari che naturalmente non avevano alcuna argomentazione da additare al sottoscritto e magari qualcuno si è fatto prendere da questa paura, dimenticando che c’era Giorgio Randazzo candidato sindaco.