Come è possibile che un siciliano “nel cuore” di un mafioso, possa diventare il punto di riferimento dell’antimafia nazionale?
Eppure è successo.
Anche se Calogero Antonio Montante in arte Antonello non ha fatto tutto da solo. E’ un delitto perfetto, con la complicità di ministri dell’Interno e alti magistrati, di spie e generali.
E di cose strane ce ne sono tante in questa storia raccontata nel libro del giornalista e scrittore Attilio Bolzoni, “Il padrino dell’antimafia - una cronaca italiana sul potere infetto” (Zolfo Editore).
Perfino i magistrati di Caltanissetta sospettano che una copia delle conversazioni fra l’ex Presidente Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Mancino - quelle che erano agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia e che la Corte Costituzionale aveva ordinato di distruggere - siano finite nelle mani del “Padrino dell’antimafia”, ex vicepresidente di Confindustria con delega alla Legalità Antonello Montante.
Attilio Bolzoni ci parlerà anche del sistema dei beni confiscati, di Angelino Alfano, di Libera e di tanto altro, nella presentazione del libro che si svolgerà a Selinunte, venerdì 2 agosto, alle 20,30, nello spazio Pensiero Contemporaneo, accanto l’ingresso del Parco Archeologico.
Dialogherà con l’autore il giornalista Egidio Morici.