Crisi sempre più dura per il Giornale di Sicilia. Adesso la notizia è che chiudono le redazioni di tutta la Sicilia orientale. Quindi lo storico quotidiano dell'isola diventerà il Giornale di mezza Sicilia.
l Giornale di Sicilia ha comunicato al Comitato di redazione la decisione di chiudere le redazioni della Sicilia orientale. Ancora pochi giorni e calerà il sipario sulle redazioni di Messina, Catania, Ragusa e Siracusa. E' un altro capitolo della vicenda riguardante la crisi del quotidiano palermitano, dopo la notizia dei 31 poligrafici (su 43) licenziati in via Lincoln. E adesso suona l'allarme: "Il giornale è destinato a sparire dalle edicole di mezza Sicilia".
"La scelta dell'editore del Giornale di Sicilia di chiudere, dal prossimo 5 agosto, le edizioni locali della Sicilia orientale - commenta il segretario regionale dell’Assostampa Siciliana Roberto Ginex - ci rattrista perché non soltanto si interrompe la luce dei riflettori sui fatti di una importante fascia della nostra Isola, ma si spengono anche le voci di un territorio che rappresenta una parte fondamentale della vita politica, sociale ed economica della nostro Isola. Che piaccia o no si perde anche un pezzo fondamentale di informazione, di libertà e di democrazia. Come sindacato dei giornalisti – aggiunge Ginex - siamo profondamente preoccupati per il destino che attende i tanti colleghi, coraggiosi cronisti di varie zone della Sicilia, "antenne" indispensabili pronte a captare le notizie di cronaca, politica, economia, imprese, sindacati, sport, cultura, spettacoli che raccontano i fatti delle più disparate realtà. Colleghi che resteranno senza penna e senza giornale”.
“L'editore, che al suo arrivo al Giornale di Sicilia, aveva annunciato investimenti proprio sulle province, oggi è costretto a fare un grande passo indietro per una serie di fattori, molti dei quali erano a sua conoscenza già in precedenza – sottolinea Ginex -. A partire dalla crisi della carta stampata, con un sistema dell'editoria di carta che si regge ogni giorno sempre più a fatica e che è costretto a fare i conti con i numeri. Che sono sempre argomenti tosti: pochissime copie vendute a fronte di importanti spese ed eccessivi costi nella distribuzione. Davanti ai numeri si decide di chiudere. Nel frattempo, però – prosegue il segretario regionale del sindacato unitario dei giornalisti siciliani - restano i giornalisti assunti e che nelle loro città hanno le loro famiglie e le loro vite, collaboratori che con grande passione, spirito di sacrificio e abnegazione, e spesso a pochi euro, hanno lavorato per un giornale al quale hanno legato appunto le loro vite e le loro già penose entrate. Tanti collaboratori, molti storici, che non avranno più possibilità di scrivere, collaboratori ai quali la proprietà del giornale non ha neppure dato comunicazione dell'imminente chiusura delle pagine locali, collaboratori che per il Giornale di Sicilia hanno speso la loro vita professionale e personale sacrificando anche le proprie famiglie pur di assicurare gli articoli richiesti dal giornale, non guardando né agli orari né ai giorni festivi”.