Il reddito di cittadinanza fa un'altra vittima. Questa volta non è l'ennesimo «furbetto» scoperto dalla Polizia mentre ne usufruisce indebitamente i benefici, ma un uomo finito in gravi condizioni in ospedale perché la «card» era diventata oggetto di continue liti in ambito familiare.
Un acese, ha, infatti, rischiato la vita e potrebbe subire una menomazione permanente perché non ha voluto dividere col fratello il reddito di cittadinanza. Le spese da fare erano continui motivi di screzio. Lui è finito in ospedale, con prognosi riservata, e, solo dopo un delicato intervento chirurgico per l'estrazione di un frammento di vetro dalla gola, è stato dichiarato fuori pericolo, mentre l'aggressore, 43 anni, è stato arrestato con l'accusa di lesioni personali aggravate. A limitare i danni, per entrambi, il provvidenziale intervento di un terzo fratello che ha prestato i primi soccorsi al ferito, prima dell'arrivo dell'ambulanza.
Motivo del contendere la gestione della somma che mensilmente viene accreditata al fratello ferito, titolare della carta per percepire il reddito di cittadinanza. Secondo quando esposto dal patronato, al quale si erano rivolti per inoltrare le richieste, in quanto entrambi da tempo disoccupati, poi confermato dall'Inps, essendo fratelli conviventi, perché residenti nella stessa abitazione, sarebbe stata rilasciata loro solo una carta, intestata al fratello maggiore che avrebbe, però, dovuto dividere equamente con l'altro il denaro percepito. Divisione mai avvenuta - accusa uno -e per questo causa di litigi quasi quotidiani tra i congiunti, perché il titolare del reddito di cittadinanza riteneva la cifra a sua totale disposizione.
Qualche giorno fa, alle 6 del mattino, l'ennesima discussione che è ben presto degenerata: dalle parole si è passati velocemente ai fatti e la vittima dell'aggressione è stata spinta contro una porta finestra, mandando in frantumi il vetro che ha provocato ferite all'uomo, una particolarmente grave alla gola. L'intervento del terzo fratello, ambulante, sposato e separato e per questo anch'egli domiciliato nella stessa abitazione, ha evitato il peggio. Ha chiamato l'ambulanza, il rapido trasporto al Pronto soccorso e da qui in sala operatoria per l'estrazione del vetro e bloccare l'emorragia. Il tempestivo intervento dei carabinieri dello locale stazione ha permesso l'arresto del fratello violento, che ha precedenti penali ma per reati non commessi di recente. E dopo la convalida è stato trasferito nel carcere di piazza Lanza.
Gli investigatori della Compagnia di Acireale comandati da Giovanni Rubino fino ad ora non hanno potuto interrogare il ferito e verbalizzare la sua dichiarazione a causa delle precarie condizioni fisiche, che però negli ultimi giorni sono migliorare e potrebbero consentire a breve la sua deposizione per definire meglio i contorni dell'aggressione e del ferimento. Nei giorni scorsi, nell'ambito di una capillare attività di controllo, gli agenti del Commissariato di Polizia di Librino, hanno individuato diversi indebiti percettori del reddito di cittadinanza, che lavoravano in nero o che, addirittura, avevano delle proprie attività commerciali o di servizi.