I trasporti in Sicilia e in particolare le reti ferroviare continuano ad essere agli ultimi posti della classifica italiana, con mezzi e infrastrutture vecchie che non si sono evolute nel tempo al pari di quelle delle altre regioni italiane, in particolare del nord.
In Sicilia molti tratti di linee ferrate, oltre al binario unico, non sono nemmeno elettrificate e i treni sono vecchi e poco confortevoli. I lavori per ripristinare la linea Trapani-Palermo bloccata da una frana anni fa, sono stati annunciati più volte ma ancora non sono iniziati.
I treni, dunque, necessitano di essere sostituiti, come i passaggi a livello, troppo obsoleti e poco sicuri, come quelli della tratta Trapani-Castelvetrano, con le barre che spesso rimangono aperte con il treno in transito.
Dalla Regione nei giorni scorsi sono state annunciate delle novità in arrivo riguardanti il rinnovamento dei treni. C'è infatti il via libera all’acquisto di 21 nuovi treni da destinare alle tratte con maggiore domanda. Un progetto di acquisto che vale 165,3 milioni di euro e che sarà gestito da Trenitalia spa. Un nuovo passo in avanti che si pone l'obiettivo di riavvicinare i siciliani alla mobilità ferroviaria, considerata ultima in italia.
I NUOVI TRENI - Saranno 21 i nuovi convogli, a trazione elettrica e da oltre 300 posti ciascuno. Il finanziamento è a valere dell’Asse 7 “Sistemi di trasporto sostenibili” del Po Fesr e prevede la fornitura di convogli Emu (electrical multiple units), di media capacità, denominati “POP”. Già cadenzata la consegna: quattro entro la fine dell’anno, 7 nel corso del 2020 e gli ultimi dieci nel 2021. Il costo unitario si aggira tra i 6,6 e 6,9 milioni di euro.
SICILIA ULTIMA PER MOBILITÀ FERROVIARIA - In una delle ultime rilevazioni sul trasporto pubblico nelle regioni, l’Istat ha registrato che in Sicilia si trova il più basso indice di utilizzazione del trasporto ferroviario, calcolato sulla base delle persone che hanno utilizzato il mezzo di trasporto almeno una volta nell’anno sul totale della popolazione da 14 anni in su. In Sicilia, al 2017, il dato è fermo al 9,5% e risulta essere uno dei peggiori dell’intero periodo considerato (1995-2017), meno della metà di quanto si riusciva fare verso la fine degli anni Novanta nell’Isola. In Italia, il risultato aggiornato al 2017 è pari al 30%, cioè il triplo del dato siciliano.
SICILIANI INSODDISFATTI - Il grado di soddisfazione del servizio di trasporto ferroviario a livello regionale, calcolato dall’Istat sulla media delle persone che si dichiarano soddisfatte delle sette caratteristiche del servizio rilevate (frequenza corse, puntualità, possibilità di trovare posto a sedere, pulizia delle vetture, comodità degli orari, costo del biglietto, informazioni sul servizio) sul totale degli utenti del servizio, ha visto la Sicilia registrare, nel corso del 2017, il dato più basso in assoluto, pari a 45, cioè meno della metà di chi prende abitualmente il treno.
Il dato è in calo di quatto punti rispetto al 2016 ed è soprattutto inferiore di 8 punti rispetto al miglior risultato dell’intero periodo (1995-2017), cioè il 53,6 del 1996. Lontanissimi i risultati raggiunti a livello nazionale (57,4) e nell’area settentrionale dove spiccano il 78,6 del Trentino Alto Adige, il 61,4 del Veneto, il 62,7 del Friuli Venezia Giulia. In generale i risultati sono comunque al di sopra del 50, con le uniche eccezioni di Valle d’Aosta e Liguria.
In provincia di Trapani il sistema ferroviario all’anno zero”. Dalla Regione sono stati annunciati 58 milioni per ammodernare 75 km di binari. Prendono corpo su ben 75 chilometri di binari gli interventi di miglioramento infrastrutturale da quasi 58 milioni di euro che Rfi, grazie ai fondi della Regione siciliana, realizzerà nel trapanese entro il 2020.
Le opere di aggiornamento dei requisiti prestazionali e upgrading tecnologico degli armamenti si concentrano sulle tratte ferroviarie Alcamo-Gallitello (interrotta dal 2013) e Trapani-Campobello di Mazara.
“In provincia di Trapani – le parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – abbiamo trovato un sistema ferroviario all’anno zero. Emblematica in senso negativo la vicenda della via Milo, chiusa per frana da anni con la paradossale conseguenza di dover passare da Castelvetrano per raggiungere Trapani da Palermo. Ma il Governo Musumeci, alla retorica del disfattismo e degli slogan, antepone i fatti”.
“Con Rfi abbiamo concordato una tabella di marcia su cui vigileremo giorno dopo giorno: a marzo 2020 la Regione – aggiunge Falcone – dovrà già avere un tangibile riscontro sugli interventi di ammodernamento che serviranno, così, ad avere in esercizio treni più comodi e più sicuri”.
Lavori alla rete della provincia di Trapani - Come reso noto da Rfi, fra gli interventi di miglioramento previsti vi sono: il rinnovo del binario attraverso la rimozione delle traverse in legno e la totale sostituzione della massicciata. In cantiere anche l’upgrading tecnologico – principalmente sulla tratta Castelvetrano-Salemi – dei sistemi trasmissivi e la sostituzione dei cavi in rame al servizio degli impianti di sicurezza, segnalamento e telecomunicazione. L’adeguamento infrastrutturale della ferrovia trapanese consentirà di migliorare le prestazioni dei treni, in sicurezza, affidabilità e comfort, eliminando anche alcuni rallentamenti attualmente presenti. Speriamo che sia la volta buona per il sistema ferroviario Siciliano e trapanese. C'è veramente da auspicare che tutti questi annunci diventino fatti concreti e non come accaduto fino a questo momento solo chiacchiere e speculazione politico-elettorale.