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30/08/2019 19:00:00

Reddito di cittadinanza e lavoro nero. Nuovi casi scoperti dalle Fiamme Gialle

Numerose le irregolarità fiscali riscontrate dalle Fiamme gialle di Terni e Orvieto nella città della Rupe, molto frequentata da turisti nel periodo estivo; fatto che ha evidentemente richiesto nuova forza lavoro, peccato che dieci lavoratori, tra cui un minore, come è stato scoperto, operavano nel settore della ristorazione, presso tre diversi esercizi, con una posizione irregolare: completamente in nero, senza contratto né tutele.

In particolare, tra i lavoratori in nero, sono stati individuati un minorenne, un soggetto straniero privo del permesso di soggiorno ed un lavoratore appartenente ad un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza. Per quest’ultima particolare irregolarità, è stato interessato il competente ufficio Inps con formale richiesta di interruzione del contributo pubblico. Tra le varie irregolarità riscontrate, durante l’accesso ai tre ristoranti della Rupe, grave è stata la contestazione di sfruttamento del lavoro minorile, sanzionata a carico del datore di lavoro con l’applicazione della maxi sanzione aggravata. Complessivamente le attività si sono concluse con l’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre 40 mila euro, mentre, un datore di lavoro è stato anche deferito alla competente autorità giudiziaria per l’utilizzo di un lavoratore straniero senza permesso di soggiorno.

Guardia di finanza «La prevenzione e il contrasto del fenomeno del lavoro nero e irregolare, e di tutte le manifestazioni di illegalità ad esso connesse, quali l’evasione contributiva e le frodi in danno del sistema previdenziale, costituiscono uno tra gli obiettivi primari della Guardia di finanza – sottolineano gli agenti -, che svolge attività investigative prioritariamente orientate alla lotta di fenomeni di sfruttamento della manodopera, del cosiddetto caporalato e delle altre forme di prevaricazione e violenza in danno dei lavoratori. Il sommerso da lavoro rappresenta, infatti, una grave forma di illegalità plurioffensiva, poiché danneggia sia le aziende che operano nella legalità sia i lavoratori che si vedono privati delle certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego».