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02/09/2019 06:00:00

Turismo nel trapanese: + 20% di presenze. Dati contrastanti a Marsala e San Vito Lo Capo

Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo e le Egadi si confermano i comuni della provincia di Trapani a maggior attrazione turistica.

Nonostante i problemi legati alla crisi di Birgi e alla conseguente diminuzione dei passeggeri il 2019, in particolare per questi tre comuni, e più in generale per la provincia di Trapani non è un anno di grandissima sofferenza come lo era stato l’anno precedente.

Sono queste le indicazioni provvisorie di Federalberghi. Dati dunque parziali che, però, comunicano un certo segnale di risveglio. In generale le strutture alberghiere della provincia segnano un aumento delle presenze del 20%, in particolar modo nel periodo di alta stagione, luglio e agosto, mentre per quel che riguarda la primavera e dunque, i mesi di aprile, maggio e giugno, c’è stata più sofferenza e perdita, causata, tra gli altri fattori, anche da un meteo che ha tardato con l’inizio della bella stagione.

Trapani continua a soffrire specie dopo la pessima annata del 2018. Nel 2019 ha segnato però una cresciuta del 5% e quindi una leggera ripresa. 

Va forte invece San Vito Lo Capo anche se ci sono stati periodi di crisi. Aprile e maggio sono stati mesi di sofferenza a causa delle condizioni meteorologiche non favorevoli. Ha retto abbastanza bene, invece, l’alta stagione. Va molto bene Castellammare del Golfo che si pone ormai ai vertici del turismo provinciale.

Di turismo e di presenze turistiche a Marsala e per aver un quadro generale di come è andata la stagione, ne abbiamo parlato con Gaspare Giacalone, dell’Associazione Turistica Marsalese che ci ha detto di dati contrastanti:I dati sono un po’ contradditori, nelle zone dove ci si aspettava che andasse male, sono andati benissimo, nel periodo Luglio/agosto. Anche l'attività di campeggio si è ripresa rispetto ai dati avuti a maggio e giugno. Ci sono dei dati al ribasso, invece, nella zona dello Stagnone. Rispetto alle aspettative in cui si diceva tutto completo, abbiamo notato che nel periodo di agosto, in questa zona c’erano molte stanze libere. Tutto sommato, però, non è andata malissimo, ed è andata meglio di come ci si aspettava. C’è da dire che gli ospiti delle strutture marsalesi si sono pure abituati a scendere all’aeroporto di Palermo, anche perché venire a Trapani con l’Alitalia costa molto di più. Eravamo abituati male con i turisti che ce li portavano davanti alle strutture. In definitiva possiamo dire che la media stagione a Marsala, maggio e giugno, è andata male, mentre luglio e agosto ha rispettato quello che è stato l’andamento dello scorso anno, con un recupero nell’alta stagione, a Marsala, che sembrava insperato.

Per quanto riguarda San Vito Lo Capo, abbiamo sentito Melchiorre Miceli, presidente dell’associazione operatori turistici di San Vito. Ecco cosa ci ha detto sulla stagione turistica in corso: “Ci accingiamo al termine della stagione turistica. Sicuramente anche a San Vito non è andata come gli altri anni. Ci sono tanti fenomeni che incidono nelle annate turistiche più o meno buone. Quest’anno il meteo non ci ha assistito, soprattutto nella bassa stagione. L’estate è arrivata tardi e questo è comunque uno dei fattori che ha contribuito ad una brutta bassa stagione. Luglio e agosto sono stati mesi in cui bene o male a San Vito Lo Capo si lavora tutti. Il turismo c’è stato e al momento c’è. Sicuramente sono numeri positivi in questo periodo, e più o meno dovremmo essere lì, con i numeri di luglio e agosto. Il problema è che ci mancheranno i numeri di aprile e maggio. Di sicuro i voli ridotti a Birgi, anche se noi sopperiamo con Palermo, incidono però per un buon 15/20%. L’aeroporto ha inciso in una stagione non proprio eccellente, il clima ha fatto il suo, assieme anche ad altri fattori contingenti negativi. E dobbiamo dire - nessuno ne parla – che negli anni scorsi noi abbiamo goduto delle disgrazie altrui: la guerra in Libia, gli attentati in Tunisia e a Sharm, la guerra in Iran e in Irak, la Grecia in crisi economica. Per noi paradossalmente erano dei fattori positivi, perché i turisti avevano paura di andare in quei luoghi e a quel punto preferivano spostarsi anche in Sicilia occidentale. A questo si aggiunge e incide negativamente la mobilità deficitaria della nostra Regione e della nostra provincia. Basterebbe migliorare la mobilità veloce tra le province siciliane, si faciliterebbe un interscambio dei turisti e ci sarebbe anche un turista regionale da catturare e scambiare con le altre zone della nostra Regione, purtroppo questo incide tantissimo su un eventuale incremento del turismo e dobbiamo dire che, questo dipende molto dalla politica che continua a non capire e non fare nulla”.