Protetta dalla benevolenza degli dèi, mamma tartaruga arrivando dal mare la notte del 3 luglio depositò 95 uova sull'arenile dell'area sacra davanti all'acropoli di Selinunte.
Affidò alla comunità il suo carico più prezioso, la propria continuità che sarebbe stata garantita dalla nascita delle sue piccole creature.
Arrivandoci da Triscina, i volontari del WWF, che è titolare del progetto tartarughe approvato dal Ministero dell'Ambiente e del progetto europeo Euroturtles, hanno sorvegliato il nido mettendolo in sicurezza insieme agli operatori della riserva naturale Grotta di Santa Ninfa di Legambiente, sotto la vigilanza della Guardia Costiera di Mazara del Vallo e della Ripartizione Faunistica di Trapani.
Un ruolo fondamentale hanno avuto i bagnanti abituali e i cittadini residenti, che hanno vigilato e informato i volontari del WWF di tutte le anomalie riscontrate.
Fino alla notte fra il 25 e 26 agosto, quando si sono schiuse le uova e al mattino è stati trovato, davanti al nido recintato, un tappeto di tracce di zampette che le tartarughine emerse da sotto la sabbia avevano lasciato nella loro corsa verso il mare e la vita.
Nelle mattinate successive sono state trovate altre tracce e, seguendo le linee guida ministeriali, è stata fatta l'ispezione del nido avvisando la Ripartizione Faunistica, tutti gli altri soggetti e alla presenza di una qualificata rappresentanza della Guardia Costiera, sono state trovate 95 uova, di cui 10 non fecondate, mentre 3 tartarughine sono rimaste intrappolate nella sabbia morendo. Altre 2 tartarughine sono state invece trovate ancora vive e liberate in mare, per la felicità della loro mamma e di tutti presenti alle operazioni.
Le due piccole sono state battezzate Samuele e Maria Rosa, nomi presi dal più piccolo e dalla meno giovane presenti allo scavo.