E’ la Sicilia la prima regione italiana nella quale è stata avviata operativamente, nell’ambito delle iniziative previste dal Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA), la fase sperimentale del progetto dei commercialisti italiani finalizzato a migliorare i controlli di primo livello per contenere il fenomeno delle frodi comunitarie del nostro Paese.
Si è svolta infatti a Palermo, presso la sede della Regione, la prima riunione del tavolo tecnico del quale fanno parte, oltre al promotore Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti, la stessa regione Sicilia, l’Agenzia per la coesione territoriale, l’amministrazione coordinatrice della Segreteria Tecnica PRA e un pool di nove commercialisti specializzati nella materia, individuati tra gli oltre 8600 commercialisti della regione dalla conferenza siciliana degli Ordini territoriali. Alla riunione ha preso parte anche Marcella Galvani, il Consigliere nazionale dei commercialisti che ha ideato il progetto su scala nazionale e il coordinatore dei commercialisti siciliani,Maurizio Attinelli. Presente anche Giorgio Centurelli, membro della Segreteria Tecnica PRA per l’Agenzia della Coesione Territoriale.
“L’iniziativa che ha preso oggi il via in Sicilia – spiega Galvani - intende condurre alla creazione di una sezione di iscritti all’Albo dei commercialisti, esperti in gestione e controllo dei programmi cofinanziati con Fondi strutturali, che svolgeranno le attività di controllo di primo livello, utilizzando standard omogenei da applicare su tutto il territorio nazionale. Il progetto messo a punto dai commercialisti in collaborazione con il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione Europea (Colaf) e l’Agenzia per la Coesione, nell’ambito dello strumento dei Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA), sta vedendo l’adesione di molte Regioni e Province Autonome italiane titolari di Programmi Operativi”.
Secondo il coordinatore dei quattordici ordini siciliani dei commercialisti, Maurizio Attinelli “dai colleghi selezionati per questo progetto potrà venire un contributo significativo per l’economia della nostra realtà territoriale. Contenere significativamente il fenomeno delle frodi comunitarie per addivenire ad un più corretto e pieno utilizzo dei fondi targati UE può risultare un elemento determinante per una ripresa del nostro sistema imprenditoriale”.
“Il Progetto - tiene infine a sottolineare Giorgio Centurelli - si inserisce pienamente nella filosofia dei Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA), il principale strumento di capacity building delle PA che l’Italia, prima in Europa, ha avviato a partire dalla programmazione dei Fondi UE 2014-2020. Oltre alle finalità proprie di tutela del bilancio comunitario c’è da sottolineare l’importante attività partenariale che sottende l’intervento. Il fare rete e confrontarsi ad ogni livello e settore per la definizione di soluzioni ed azioni innovative di miglioramento è sempre una scommessa vincente. La collaborazione con le diverse componenti istituzionali e professionali coinvolte costituisce essa stessa, infatti, un’azione complessiva di capacitazione che trae forza dall’analisi dei fabbisogni, dal contatto diretto tra i territori, dalla raccolta e messa a sistema di esperienze puntando concretamente ad orientare le future scelte decisionali”.