Comuni siciliani allarmati per il blicco della spesa da parte della Regione. 107 amministratori locali hanno inviato una nota al presidente della Regione, Nello Musumeci, e al presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè. Avvertono che il blocco sarebbe un disastro per i Comuni che si vedrebbero costretti a rinunciare a servizi essenziali per i cittadini. Un gesto compiuto in concomitanza con la discussione del Collegato saltato a causa della mancanza di fondi. Ammonta infatti a circa un miliardo di euro il maggior disavanzo che la Regione deve gestire. Anche se la cifra è ancora al vaglio della Corte dei conti che sta esaminando il rendiconto dell'anno scorso e su cui si dovrebbe esprimere entro la metà di ottobre. Stando a questi numeri, il governo ha annunciato il rischio di dover bloccare la spesa da qui alla fine dell'anno.
La nota è firmata dai rappresentanti degli enti locali, tra sindaci, assessori e consiglieri che vanno dai Comuni di Trapani a Messina passando per Carini, Termini Imerese, Caltagirone e Acireale. In essa si fa presente che gli enti locali sono «nell'assoluta incertezza nel redigere bilanci di previsione che, nella maggior parte dei casi, sono costretti ad approvare oltre i termini consentiti». Si chiede a governo e Ars di scongiurare altri tagli per le amministrazioni locali.
Mario Alvano, segretario dell'Anci Sicilia, l'associazione dei Comuni, sottolinea: «C'è grande preoccupazione. Le sorti di province e comuni sono legate a quelle della Regione». Per Alvano è necessario che «non vi siano ripercussioni sugli enti locali anche perché questo significherebbe avere ripercussioni sui servizi ai cittadini». Dalla manutenzione stradale all'assistenza agli anziani passando per asili e trasporti per gli studenti.