"Nulla da temere". E' quanto dichiara la consigliera comunale di Erice, Francesca Miceli, che oggi, insieme al marito, Fabio Grammatico, comparirà davanti al giudice in udienza preliminare per la vicenda del marciapiede fatto aggiustare davanti al suo bar dall'ex vice sindaco Catalano in cambio di un voto favorevole in consiglio comunale. "Non ho nulla da temere e non chiederò alcun patteggiamento - dichiara la consigliera - perché non c'è stato alcun favore nei miei confronti. Ai tempi facevo parte della maggioranza, e avrei votato favorevolmente l'atto a prescindere". Miceli adesso fa parte invece del gruppo d'opposizione alla Sindaca Toscano ed è tra i firmatari della mozione di sfiducia al primo cittadino.
Secondo l'accusa, su richiesta di Francesca Miceli, l'ex assessore comunale Angelo Catalano - finito poi agli arresti domiciliari- avrebbe imposto all'impresa "Studio due costruzioni" di Girolamo Poma, di sospendere dei lavori che stava eseguendo per conto dell'amministrazione ericina, per andare a rimuovere la barriera architettonica che intralciava l'ingresso al bar di via Cosenza. In cambio del "favore" lei avrebbe votato a favore del Piano rifiuti.