Un guaio giudiziario in meno per l’ex poliziotto del commissariato di Marsala Angelo Patriarca, indagato per la vicenda dei 400 passaporti in bianco presi alla Questura di Trapani per essere immessi sul mercato clandestino.
Proprio nell’ambito di quell’inchiesta, infatti, era stato avviato a suo carico un altro procedimento penale: per detenzione abusiva di munizioni da guerra.
E questo perché nella sua personale cassetta di sicurezza in Commissariato furono trovate 10 cartucce calibro 9 “parabellum”. Adesso, però, il reato è stato derubricato ed estinto per oblazione.
La sentenza è del giudice monocratico Matteo Giacalone, che ha accolto la richiesta degli avvocati difensori Vincenzo Forti e Francesco Vinci di derubricare l’accusa iniziale nella meno grave detenzione di munizioni di armi comuni da sparo. Sempre su richiesta della difesa, quindi, Patriarca è stato ammesso all’oblazione. E così, pagata una contravvenzione da 280 euro, il giudice ha dichiarato il “non doversi procedere”. Per il caso dei passaporti presi in Questura, il poliziotto fu arrestato il 15 marzo 2018, mentre era a Roma, città di cui è originario. Con lui fu arrestato anche il 33enne Rachid Dalal. A Regina Coeli, Patriarca rimase fino al 9 aprile 2018, quando gli furono concessi i “domiciliari” a Marsala. Tornò in libertà il 14 giugno dello stesso anno.