Condannato in primo grado a 6 anni di carcere, è stato assolto in appello un 40enne mazarese, Maurizio Boncore, processato per violenza sessuale su una minorenne. Ad accogliere le argomentazioni dell’avvocato difensore Simone Bonanno è stata la terza sezione della Corte d’appello di Palermo, che ha ribaltato la sentenza emessa dal Tribunale di Marsala nel luglio 2018.
Secondo l’accusa, Boncore avrebbe fatto ubriacare una quattordicenne e poi ne avrebbe abusato sessualmente. Due volte nel corso della stessa notte. I fatti contestati all’imputato, che ha precedenti in materia di stupefacenti, sarebbero accaduti il 22 agosto 2011.
Intorno alle 4 del mattino, nel parcheggio della discoteca del Lido Golden Beach, sempre secondo l’accusa, Boncore fece salire una ragazzina sulla sua auto e dopo aver allungato le mani, accarezzandola sulle gambe, l’avrebbe violentata.
La stessa notte, in una zona di campagna, ci avrebbe riprovato, anche se in questo caso la giovane, probabilmente avendo smaltito almeno in parte l’effetto dell’alcool, sarebbe riuscita ad opporre parziale resistenza.
Ma non è questo l’unico guaio giudiziario di Boncore. Il 18 gennaio 2018, infatti, è stato arrestato in flagranza di reato (domiciliari) dalla polizia per coltivazione di marijuana. All’interno di una stanza della sua abitazione di via delle Alpi, gli agenti della squadra “Pegaso” della Sezione Investigativa del Commissariato mazarese trovarono, infatti, 21 piante di cannabis indica con fusto alto circa un metro e 70 centimetri con impianto per l’irrigazione, la concimazione, la ventilazione e l’irradiazione di calore delle piante.