Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
29/09/2019 16:05:00

Regione, welfare: 24 milioni per l'inclusione lavorativa e sociale dei disabili

Ventiquattro milioni di euro per l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità, più vulnerabili e a rischio di discriminazione. Li ha stanziati la Regione Siciliana, tramite l’assessorato per le Politiche sociali, che ha definito la graduatoria relativa all'avviso 19/2018. Sessanta le istanze ammesse a contributo.

«Per contrastare il rischio di deriva verso la marginalità sociale - evidenzia il governatore Nello Musumeci - abbiamo voluto potenziare il sostegno a percorsi di autonomia delle persone a maggiore rischio di esclusione sociale, favorendone l'inserimento in ambienti lavorativi».

Gli interventi previsti riguarderanno cinque aree. «La prima - spiega l’assessore Antonio Scavone - interesserà le persone portatrici di handicap fisici, mentali e sensoriali, con un grado di invalidità certifica non inferiore al 66 per cento, esclusi quei soggetti per i quali sia certificata la non collocabilità al lavoro. La seconda è rivolta agli immigrati e alle persone appartenenti a minoranze etniche e beneficiari di protezione internazionale. E ancora a favore delle donne vittime di violenza, agli alcolisti (o ex), ai tossico-dipendenti (o ex), oltre ai soggetti affetti da ludopatia. Infine, la quinta ai minori e ai giovani in condizione di disagio sociale».

A presentare istanza erano chiamati: gli organismi del terzo settore, (come cooperative sociali, enti senza scopo di lucro e associazioni), le agenzie per il lavoro, le imprese, (anche attraverso le associazioni di categoria), i centri antiviolenza e gli enti di formazione ai quali è stato chiesto, nella redazione dei progetti, il coinvolgimento attivo di enti pubblici come i Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari, le Aziende sanitarie provinciali territorialmente competenti, o i Centri di giustizia minorile che hanno istituzionalmente in carico le persone destinatarie delle attività progettuali.

«L'obiettivo - sottolinea ancora l'assessore delle Politiche sociali - è quello di creare e valorizzare vere e proprie reti che possano garantire modalità di inclusione sociale integrate, efficaci e durature, oltre a conseguire una reale integrazione delle persone a rischio di esclusione nei processi produttivi, consolidandone la presenza nel mercato del lavoro».

La graduatoria definitiva verrà trasmessa alla Corte dei conti per il necessario visto di competenza.