Proroga d’indagini per il senatore Maurizio Santangelo chiamato a rispondere del reato di diffamazione dopo la querela presentata contro di lui dal sindaco di Erice, Daniela Toscano. La vicenda risale al marzo dell’anno scorso quando si votò per il rinnovo del Parlamento nazionale.
Ad inguaiare l’esponente del Movimento Cinque Stelle, una diretta sulla sua pagina Facebook.
Santangelo era nel popolare rione San Giuliano e durante il suo intervento, denunciò – mentre appunto era in diretta video – di”aver colto sul fatto due vigili urbani del comune di Erice mentre staccavano i manifesti elettorali del Movimento Cinque stelle”. Sul social network in poco tempo fioccarono gli insulti contro gli agenti della polizia municipale ericina: “infami”, “bastardi”, “corrotti”, “mafiosi” e tanti altri ancora. Per il primo cittadino della Vetta, “i vigili urbani hanno rimosso quei manifesti perché occupavano lo spazio riservato ad altri candidati”. Ergo: la decisione di querelare il senatore perché “ha denigrato l’immagine della polizia municipale”. Il Pm Giulia Mucaria ha richiesto altri sei mesi di indagine per fa luce sulla vicenda. Richiesta che è stata accolta dal Gip del tribunale di Trapani, Piero Grillo.