Un castelvetranese di 49 anni, Massimiliano Cascio, è stato condannato dal giudice monocratico di Marsala Iole Morica a 8 mesi di reclusione per “utilizzo indebito di carta di credito o di pagamento o di un documento equipollente da parte di chi non ne è titolare”.
La carta di credito utilizzata era quello di un cugino con il quale Cascio avrebbe dovuto costituire una società per aprire un’officina meccanica. L’officina, naturalmente, non è stata mai aperta. E adesso il 49enne castelvetranese dovrà anche risarcire il cugino, parte civile con l’assistenza dell’avvocato Ignazio Cardinale, con 10 mila euro.
I fatti sono del 2015. Con i dati della carta del cugino, Cascio fece acquisti per ben 8 mila euro. Quando il parente se ne accorse, chiese subito la restituzione del denaro. E Cascio, con una scrittura privata, si impegnò a restituire, a poco a poco, con rate mensili, il denaro speso.
Ad un certo punto, però, smise di pagare e il cugino lo denunciò. La conseguenza fu il processo. E adesso la condanna in primo grado.