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16/10/2019 06:00:00

Castelvetrano, la Cassazione dice no alla scarcerazione di Antonio Vaccarino

 La Cassazione ha annullato con rinvio la decisione del Riesame che aveva disposto la scarcerazione dell’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, arrestato ad aprile scorso per favoreggiamento aggravato alla mafia.

L’inchiesta aveva coinvolto anche due carabinieri: il tenente colonnello Alfio Marco Zappalà, della Dia di Caltanissetta, accusato di rivelazione di notizie riservate e l’appuntato Giuseppe Barcellona, che risponde di accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio.

 

Il procedimento va avanti.

Zappalà ha chiesto il processo con rito abbreviato (che inizierà il 12 dicembre), mentre le posizioni di Vaccarino e Barcellona sono in via di definizione: per il primo, l’eventuale rinvio a giudizio è previsto per il 27 novembre. Mentre per il secondo, l’udienza per l’eventuale rito alternativo è fissata per il 31 ottobre.

Il 3 ottobre scorso, lo stesso Barcellona è stato ascoltato in incidente probatorio dal gup di Palermo Annalisa tesoriere, ribadendo ciò che aveva già dichiarato al gip Piergiorgio Morosini durante l’interrogatorio di garanzia. “Ho soltanto eseguito gli ordini di un mio superiore” ha detto l’appuntato, che si occupava, presso la Compagnia di Castelvetrano, della trascrizione di intercettazioni nell’ambito delle ricerche del capomafia Matteo Messina Denaro.

Inoltre ha aggiunto di aver trasmesso a Zappalà quelle trascrizioni in modo estemporaneo e assolutamente non preventivato.

 

Si tratta di alcuni screenshot di conversazioni tra due soggetti (Sebastiano Parrino e Ciro Pellegrino) che nel 2017 erano monitorati nell’ambito delle ricerche per la cattura del latitante castelvetranese.

Zappalà, in servizio alla Dia di Caltanissetta, dopo aver ricevuto gli screenshot via whatsapp, avrebbe secondo l’accusa girato via mail la trascrizione a Vaccarino. Quest’ultimo, a sua volta, l’avrebbe stampata e consegnata a Vincenzo Santangelo, titolare di un’agenzia funebre già condannato per mafia.  

 

Nello stesso incidente probatorio, il colonnello Zappalà, in una dichiarazione spontanea ha affermato (facendo riferimento ad una perizia informatica di parte) che quella mail a Vaccarino non l’avrebbe inviata lui, ma sarebbe partita addirittura  da Roma.

 

Vaccarino e i due carabinieri sono stati arrestati lo scorso 16 aprile.

L’ex sindaco di Castelvetrano è libero dal 29 aprile, grazie al Riesame che ne aveva disposto la scarcerazione per “mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”.

Decisione che però è stata cassata dai magistrati romani che, venerdì scorso, hanno accolto il ricorso della procura.

 

La Cassazione – affermano gli avvocati di Vaccarino Giovanna Angelo e Baldassare Lauriaha rilevato un difetto di motivazione che a nostro avviso non cambierà la sorte di quel provvedimento cautelare”.

Secondo i due legali, la decisione della Cassazione riguarda “la sola ipotesi di reato di favoreggiamento, e non invece il reato di rivelazione di segreti di ufficio, ritenuto insussistente” dal Riesame, “a cui peraltro – hanno aggiunto - ha prestato acquiescenza la stessa procura di Palermo”.

Adesso il provvedimento di scarcerazione tornerà al Riesame e dovrà essere riesaminato. Ma i due legali sono certi anche dell’assenza del reato di favoreggiamento: “Porteremo nuove evidenze che ne dimostrino l’assoluta infondatezza”.

 

Egidio Morici