“Osservare le nuvole, percorsi tra mappe e territori”. Ignazio Licata a Frascati tra i docenti della Scuola di alti studi Natura Naturans. Dal 27 Ottobre 2019 al 3 Novembre 2019, presso la suggestiva cornice di Villa Falconieri. Organizzata dal Centro studi sulla natura, l’umano e l’unità del pensiero e dall’Accademia Vivarium novum, con il patrocinio del Comune di Frascati, è rivolta a studenti universitari di ogni ordine e grado e a insegnanti desiderosi di approfondire le loro conoscenze specifiche.
In collaborazione con l’Accademia dei Lincei, il Laboratorio Leopardi dell’Università di Roma “La Sapienza”, il Laboratorio interdisciplinare della SISSA di Trieste, nonché la Scuola Normale Superiore di Pisa e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia, la scuola ha come interesse centrale la natura e la condizione umana in tutte le sue affascinanti declinazioni.
Un programma ricco di incontri e lezioni, che nella giornata del 29 ottobre 2019 alle ore 11.30, vedrà la partecipazione del fisico teorico Ignazio Licata (ISEM, Palermo, autore di “Complessità: un’introduzione semplice”, Di Renzo Editore, 2018) con la Lectio: “Osservare le nuvole, percorsi tra mappe e territori”, al quale seguirà un seminario con letture scelte e discussione assieme a Luciano Boi (École des hautes études en sciences sociales e Collège international de philosophie, Parigi) Un appuntamento nel quale scienza, filosofia e umanesimo saranno alleate e comunicanti e in cui Complessità, epistemologia e Big Data dialogheranno a suon di jazz e riferimenti letterari. Abbiamo chiesto allo studioso il perché di questo titolo. “L’attività scientifica- e non soltanto-, nasce dal riconoscimento di forme, proprio come facciamo da bambini quando osserviamo le nuvole. La quantificazione viene dopo.
Goethe dedicò un’ode a Luke Howard, l’inglese che classificò le tipologie di nuvole e diede loro il nome attuale, molto prima delle equazioni che ne avrebbero spiegato la genesi all’interno di una descrizione unitaria dell’atmosfera. Howard aveva capito che la nube non è un oggetto, ma è una transizione costante dal semplice al complesso. Oggi abbiamo a che fare con molti fenomeni di questo tipo- cambiamenti climatici, processi neuronali, mercati finanziari- , e disponiamo di teorie inadeguate per comprendere la rapidità e la complessità di questi cambiamenti. Sono inadeguate perché ispirate ai sistemi ideali della fisica. E’ chiaro che un organismo biologico o una crisi economica sono enormemente più complessi di una particella o di un modello d’universo. Dobbiamo dunque inventarci un nuovo modo di guardare il mondo e costruire teorie con un nuovo stile, adottando quella “rapidità” che Italo Calvino ha incluso tra le chiavi del futuro nella Lezioni Americane. I big Data, la straordinaria capacità di raccogliere ed analizzare dati in tempo reale, ci permette però di cercare configurazioni e regolarità dove non sembrano essercene. La Lectio sarà un’occasione per discutere la complessità del mondo come problema di visione prima che di calcoli: i fenomeni non ci si svelano se non li interroghiamo nel modo giusto. Le nostra mente reagisce al riconoscimento di una forma come l’orecchio alla musica: sperimenta un nuovo tipo di Bellezzza”