Resta, almeno per il momento, uno dei capitoli più oscuri della vita di Paolo Liga, condannato a 12 anni e otto mesi. I collaboratori di giustizia ne hanno descritto il ruolo di “cerniera” - riporta LiveSicilia - fra i mafiosi di Bagheria e quelli trapanesi, fra il capo mandamento Pino Scaduto e Matteo Messina Denaro.
Il primo a parlare di lui, nel 2013, fu Sergio Flamia: “Pino Scaduto si vantava di avere contatti diretti con Messina Denaro, dice io i cuntatti puru ci l'haiu, mi i teni me niputi Paolo (i contatti li teneva il nipote Paolo)”. Scaduto, di recente finito di nuovo nei guai giudiziari, nel 2008 faceva parte di coloro che volevano rifondare Cosa nostra, convocando la commissione provinciale ferma dall'arresto di Totò Riina.
“Pino Scaduto che sarebbe suo zio - ha raccontato Flamia - lo usava per tenere i rapporti con personaggi del trapanese, perché lui mi sembra che è residente a Alcamo o Castellammare, qualcosa del genere, comunque sulla zona di Trapani. In particolar modo una volta parlando con Pino Scaduto che si vantava di avere contatti diretti con Messina Denaro. Ed effettivamente molte, ma molte volte anch'io vedevo che si appostavano a parlare in disparte, che lui veniva da Trapani, dalla zona di Trapani per parlare con lo zio, si vedeva che c'erano dei rapporti, però in presenza mia non hanno mai parlato di nulla”.