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27/10/2019 07:32:00

Maltempo in Sicilia, morte e paura nel fango

 Un morto, danni a coltivazioni e terreni agricoli, automobilisti intrappolati nelle loro auto: è il  bilancio del nubifragio che nelle ultime ventiquattro ore ha messo in ginocchio gran parte della Sicilia.

La vittima è il cinquantaduenne Giuseppe Cappello, agente di polizia penitenziaria in servizio a Noto, nativo e residente a Rosolini. Ed è stato proprio mentre si recava al lavoro per il turno di notte che l'uomo, poco prima delle 23, rimasto con l'auto in panne, dopo essere sceso dalla vettura - una Dacia Sandero - è stato travolto da un'ondata di fango, a seguito dell'inondazione del fiume Tellaro, lungo la statale 115 Noto-Rosolini.

Il cadavere di Giuseppe Cappello è stato rinvenuto all'alba di ieri mattina dai vigili del fuoco e dagli uomini della Protezione civile.

Oltre 60 ovini sono morti per il maltempo che ieri ha colpito la zona di Ispica, nel Ragusano. Lo straripamento del torrente Favara ha provocato una strage di capre, pecore e agnelli dell'azienda Roccuzzo che produce ricotta e formaggi. Lo rende noto la Coldiretti Sicilia che stima il danno in oltre 100.000 euro. "Le immagini mostrano un tappeto di capi morti annegati", commenta il direttore della Coldiretti di Ragusa, Calogero Maria Fasulo, impegnato con i tecnici a verificare l'ammontare dei danni in tutta la provincia. "Questi fenomeni - aggiunge - dimostrano quanto sia indispensabile la manutenzione continua degli alvei dei fiumi e torrenti perché ormai il cambiamento climatico è una realtà con cui ci si deve confrontare ogni giorno. Il maltempo ha anche colpito duramente la produzione di ortaggi. Sono state ore d'inferno - conclude Calogero Maria Fasulo - ed ora, oltre alle produzioni, le strade interne sono impraticabili".

 Il maltempo ha messo in ginocchio l'intera Sicilia. Un'ambulanza partita da Modica alla volta di Catania è stata bloccata dal nubifragio all'altezza di Rosolini.  A bordo dell'ambulanza un piccolo di tre anni che all'arrivo, poco dopo le 2.30, è stato sottoposto a intervento per appendicite acuta.

Disagi e allagamenti per diverse ore in molte strade del siracusano. Le maggiori criticità sono state provocate dalla esondazione di alcuni torrenti.

Una parte del muro del lato ovest del cimitero dello Spirito Santo,ad Alcamo, è crollata in seguito alle recenti forti piogge, invadendo quasi metà della larghezza della strada. Il Comune ha quindi provveduto a transennare per circa una decina di metri, temporaneamente, sia il marciapiede che il tratto di strada.

Due voragini si sono aperte in via San Vito, ad Agrigento.

Nel bollettino della protezione civile regionale cessa l'allerta in codice rosso: per oggi sarà arancione (preallarme) sulle province di Catania, Siracusa e Ragusa. Meteo instabile ma normale nelle altre province. 

MUSUMECI. “La Regione interverrà immediatamente, senza bisogno di aspettare provvedimenti da Roma, per riparare le infrastrutture danneggiate, e che sono già in fase di verifica, attraverso la Protezione civile e la Struttura contro il dissesto idrogeologico”.

Lo ha assicurato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in visita a Rosolini, nel Siracusano, per verificare di persona i danni provocati dal violento nubifragio della notte scorsa. Insieme a lui, l'assessore dell'Agricoltura Edy Bandiera, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il deputato dell'Ars Giuseppe Gennuso.

“Abbiamo potuto constatare - ha detto il governatore - che il torrente in cui confluiscono le acque provenienti dall'area modicana ha bisogno della creazione di un nuovo alveo perchè è assolutamente insufficiente a raccoglierle. Sarà, inoltre, necessario provvedere ad ampliare immediatamente il ponte che si trova sulla via Paolo Orsi che, così com'è, si trasforma in un imbuto. Per quanto riguarda il ponte successivo, lungo il quale passa la rete ferroviaria, ci sarà invece bisogno dell'intervento dello Stato con Rfi. Noi, naturalmente, faremo da coordinamento”.

Musumeci ha chiarito che per quanto riguarda i danni subiti dalle aziende agricole sono già stati allertati gli ispettorati agrari di Siracusa e Ragusa “per capire qual è il perimetro e fare una ricognizione”. “Entro tre giorni - ha assicurato il presidente della Regione - trasmetteranno la relazione al governo che potrà così deliberare la richiesta dello stato di calamità”.

Il presidente della Regione si è poi trasferito in provincia di Ragusa a Ispica, nel quartiere di Cava Mortella, accompagnato sempre da Foti, dal prefetto ibleo Filippina Cocuzza, dal deputato regionale Giorgio Assenza e dalla parlamentare nazionale Marialucia Lorefice. Qui una frana ha lambito tre palazzine abitate da decine di famiglie che il governatore ha incontrato assicurando loro un intervento tempestivo per ridurre al minimo ogni disagio e ripristinare condizioni di massima sicurezza. “Paghiamo errori del passato - ha detto - quando il territorio veniva devastato e saccheggiato con tanta spregiudicatezza ma adesso serve una nuova stagione improntata ad uno spirito di responsabilità sia da parte di chi amministra, sia da parte dei cittadini”.

“Purtroppo - ha concluso Musumeci - le dinamiche climatiche sono ormai mutate, bisogna prenderne atto e noi non vogliamo farci trovare impreparati come dimostra il fatto che, proprio in questo periodo, abbiamo già avviato la pulizia di tutti i corsi d'acqua maggiormente a rischio della nostra Isola. Una straordinaria opera di prevenzione che non si faceva da trent'anni, cominciata già l'anno scorso e che ha portato all'apertura di quarantacinque cantieri. Contro il dissesto idrogeologico abbiamo speso in quindici mesi 175 milioni di euro e ne spenderemo altri 350 entro il prossimo anno: la nostra è una corsa contro il tempo per tentare di recuperare decenni di superficialità, perché la tutela del territorio per questo governo rappresenta la priorità assoluta”.