Cinquantasei vittime nei primi nove mesi di quest'anno, sette in più rispetto allo stesso periodo del 2018, con Palermo che detiene il triste primato fra le città siciliane, contando già 17 casi alla fine della scorsa estate contro i 13 registrati da gennaio a settembre 2018. Sono i numeri della drammatica impennata di morti sul lavoro nell'Isola, tracciata dalle ultime rilevazioni statistiche dell'Inail: un quadro nerissimo, che rispecchia e amplifica quanto accaduto a livello nazionale, dove nell'ultimo triennio gli incidenti mortali sono stati 3180 con una tendenza all'aumento - 1018 vittime nel 2016, 1029 nel 2017 e 1133 nel 2018. In Sicilia crescono anche le denunce d'infortunio: 2020 solo nello scorso settembre, 163 in più rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre a Palermo, nell'arco di un anno, sono salite da 402 a 478.
Ma la situazione territoriale, sottolinea il presidente del Comitato consultivo provinciale Inail di Palermo, Michelangelo Ingrassia, «è drammatica pure sul fronte delle malattie professionali». Nell'Isola, infatti, si è passati dalle 1123 segnalazioni di gennaio-settembre 2018 alle 1193 registrate nello stesso periodo del 2019, con 195 casi a Palermo (contro i 155 del 2018). Tornando al quadro nazionale, Ingrassia osserva «che in questi primi nove mesi dell'anno abbiamo già contato oltre 468mila denunce d'infortunio, di cui 780 con esito mortale, e 45158 denunce di malattie professionali: si tratta di numeri impressionanti, soprattutto se confrontati con gli ultimi dati Istat sull'occupazione, che registrano una perdita di occupati pari a 60mila nel periodo luglio-settembre 2019»