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05/11/2019 06:00:00

Sanatoria in attesa da 34 anni. Il Governo Musumeci prepara un piano per 365 mila pratiche

Il Governo Musumeci e in particolare l'assessore all'Urbanistica Toto Cordaro ha varato un piano straordinario per smaltire tutte le pratiche di condono/sanatoria entro il 2022 facendo ricorso anche a consulenti esterni.

In Sicilia sono 207 mila persone che 34 anni fa hanno presentato la domanda di sanatoria e non hanno mai avuto risposta. Altre 93 mila domande attendono di essere esaminate dal 1994 e 65 mila sono state presentate «appena» 16 anni fa. È un piano ambizioso e complicato, quello messo a punto e ora varato dal governo.

Il piano parte dall'analisi dei dati. Le tre ultime sanatorie sono state varate dal governo nazionale nel 1985, nel 1994 e nel 2013. Le domande presentate in totale sono state circa 769 mila. E solo 403 mila sono state esaminate: hanno cioè avuto un'approvazione o una bocciatura. Nei Comuni ne restano 365 mila. E sono queste, ovviamente, a costituire un problema. L'assessorato all'Urbanistica ha predisposto un piano che entro il 2022 vuole chiudere l’esame di tutte le pratiche, con i sindaci che dovranno impegnarsi per lo smaltimento.

Il piano della Regione prevede infatti la possibilità di affidarsi a professionisti esterni per l'istruttoria delle domande. I Comuni possono avvalersi di liberi professionisti o di strutture di consulenze e servizi per smaltire le pratiche ancora pendenti.

Dal punto di vista amministrativo il piano della Regione prevede che i consulenti esterni dovranno preliminarmente accertare se le richieste pendenti sono ammissibili o da bocciare a priori. Fatta una prima scrematura, su tutte le altre domande i consulenti dei sindaci dovranno formulare un parare motivato da sottoporre al dirigente dell'ufficio comunale che dovrà rilasciare o meno la concessione in sanatoria.
Finora i sindaci hanno messo in secondo piano queste domande perché - come più volte segnalato dall'Anci - gli uffici sono rimasti privi di figure tecniche. E dunque non c'è il personale per far fronte a questa mole di lavoro. Da qui la scelta di fare ricorso a consulenti esterni.

Demolizioni ferme a Marsala - Sono di nuovo ferme intanto le demolizioni degli immobili abusivi a Marsala. Qui il nostro articolo completo che fa il punto della situazione in città in cui l’abusivismo edilizio con vista mare ha creato delle vere e proprie mostruosità, con porzioni di spiaggia praticamente privatizzati, a nord e a sud del litorale. Casette piccole, nate con una stanza, che poi si sono allargate.
le ruspe, sono ferme le demolizioni. per quale motivo. I funzionari del settore abusivismo al Comune di Marsala non sanno dare risposta: “intoppi burocratici”, è la motivazione sempre più utilizzata. Dall’ufficio abusivismo sanno poco, si mettono sulla difensiva. E tra l’altro anche sui numeri c’è molta incertezza. Già, perchè, quante sono le case abusive da demolire? Sarebbero circa 500 gli immobili acquisiti al patrimonio comunale perchè abusivi e dichiarati definitivamente insanabili.

Il caso "virtuoso" di Erice - Un esempio quasi virtuoso è invece quello di Erice. Gli immobili totalmente abusivi e insanabili acquisiti al patrimonio del Comune di Erice sono attualmente trenta. Ricadono tutti entro i 150 metri dal mare e la legge è molto chiara: abbattimento, e basta. Ecco, ad Erice, con grande sorpresa, questa estate sono cominciate le demolizioni. (Qui potete leggere il nostro articolo completo). E che demolizioni. Non ruderi, come in altri Comuni, dove si abbattonio scheletri o magazzini, giusto per fare finta di combattere l'abusivismo. Ad Erice, a Pizzolungo, si è abbattuta una mega villa.