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14/11/2019 10:54:00

Mafia, arrestati Trapani: un poliziotto era la talpa degli indagati

  C'era stata una fuga di notizie, nel 2013, durante la trattativa per l’acquisto di una grossa partita di droga tra due delle persone coinvolte nell’operazione antimafia del Ros e della Guardia di Finanza tra Palermo e Trapani. «La trattativa subiva tuttavia un arresto improvviso - scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare - e ciò a causa di una fuga di notizie a favore di Giacomo Tamburello, messo in allarme circa l'esistenza di indagini nei confronti suoi e degli altri sodali" come emerge dalle intercettazioni registrate il 2 ottobre 2013.

Emerge, dunque, come scrive il gip, che «Tommaso Saladino, appartenente alla Polizia di Stato in servizio presso un Commissariato della provincia milanese, avendo ricevuto una nota con cui la Guardia di Finanza di Palermo chiedeva informazioni sugli indagati, aveva tempestivamente informato Maurizio Sorrentino e Antonio Messina che immediatamente avevano informato Giacomo Tamburello». Per questi fatti la Procura di Milano ha proceduto separatamente.

E Saladino è stato rinviato a giudizio, proprio perché avrebbe effettuato «ripetute interrogazioni» alla banca dati 'SdiWeb' del ministero dell’Interno per chiedere informazioni su «soggetti sottoposti a indagine».

L'accusa di accesso abusivo a sistema informatico.

Tommaso Saladino è un ex ispettore della polizia di Stato che era in servizio presso il commissariato Comasina, a Milano. 

Come si legge nel capo di imputazione, Saladino è accusato di avere violato i «doveri inerenti la propria funzione», di avere posto "in essere una condotta volta al perseguimento di un interesse privato in luogo di quello pubblico». Nel settembre 2013, infatti, si sarebbe introdotto "abusivamente in un sistema informatico protetto» e avrebbe effettuato «ripetute interrogazioni» alla Banca Dati 'SdiWeb' del ministero dell’Interno su indagati, tra cui «Tamburello Giacomo, Mistretta Nicolò, De Nuzzo Massimo Francesco, Messina Antonio e Sorrentino Giovanni Maurizio», nell’ambito di un procedimento «conseguente al sequestro di 240 kg di hashish avvenuto in Paderno Dugnano (...) il 26 maggio 2013».