Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/11/2019 06:00:00

Filippo Salerno: "Verde pubblico, Trapani è messa male. Tranchida deve fare di più"

Dal Comitato Pro Eritrine, costituito da un gruppo di cittadini che si sono opposti all’abbattimento degli storici alberi trapanesi è nata l’associazione Erythros a Trapani. Filippo Salerno, lei è presidente, di che cosa si occupa la vostra associazione, quali sono le sue finalità?

L’associazione è nata dal Comitato Pro Eritrine quando l’amministrazione Damiano e poi il Commissario si voleva abbattere le Eritrine e noi ci siamo opposti costituendo un gruppo social di 850 persone. Con l’amministrazione attuale abbiamo visto che c’erano le condizioni per poter collaborare. L’amministrazione ha voluto fare un atto ufficiale con noi che è l’accordo di collaborazione che abbiamo sottoscritto e per questo ci siamo dovuti costituire come associazione. Era un passo necessario che dovevamo fare anche per avere una continuità e una maggiore prospettiva. Abbiamo pensato che l’associazione potesse essere lo strumento necessario.

Quanti sono i componenti dell’associazione?

Attualmente sono 32 i soci. Sabato abbiamo fatto un incontro aperto al pubblico con l’elezione del consiglio direttivo. Ci sono docenti in pensione e non, architetti, professori universitari e poi abbiamo una serie di collegamenti con il territorio che ci danno la possibilità di affrontare diverse tematiche.

Vi occupate di verde pubblico. Qual è lo stato di salute del verde in città?

Questa è una nota dolente ma non solo per la città di Trapani. Questo è stato il motivo e l’obiettivo principale della costituzione dell’associazione. Il verde in città non dico sia ai minimi termini ma quasi. Se ci spostiamo a Palermo, infatti, capiamo quanto è bello stare in una città dove i viali e le strade sono piene di alberi. Noi abbiamo 5 metri quadri di verde per ogni abitante, la media è di 35 metri quadri per ogni abitante e questo ci fa capire che siamo molto indietro. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a dare una spinta a questa amministrazione nella cura del verde e se riusciamo anche alle amministrazioni vicine. Bisogna piantare più alberi, applicare la legge 10 del 2013, che dice che per ogni nato bisogna piantare un albero, che si faccia una programmazione, un piano e un regolamento del verde. Tutte queste cose sono legge non è che le inventiamo noi. Per mettere una pianta si deve sapere come sono le radici, a che distanza deve essere, come e cosa fare. 

Di recente il Comune sta provvedendo al recupero delle fontane, come quella del Tritone, che era in stato di abbandono, è un passo in avanti questo?

Sì, certo, hanno anche fatto il recupero del laghetto di Villa Margerita e anche quello di Villa Pepoli. Noi abbiamo cercato di dare il nostro contributo per la manutenzione dei vasi a bordo della vasca. C’è da dire, però, che dentro le aiuole ci sono tanti rifiuti. Scatole di vino, cartacce, bicchieri. Tutto deve essere pulito. Si dice che dovranno arrivare tanti turisti. L’annuncio di Ombra mira a questo, ma ci sarà anche l’Europeade. La città deve essere pronta e in questo momento non lo è. Non è possibile che le aiuole siano sporche. L’amministrazione deve avere un numero di dipendenti che facciano questo lavoro e che sia adeguato. Non riesco a capire perché la legge non permette le assunzioni oppure trovare delle forme diverse per curare il verde pubblico. Prima c’erano 800 dipendenti ora sono 390, e sono solo cinque le persone che si occupano della cura del verde pubblico. E’ insomma un cane che si morde la coda.