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20/11/2019 08:33:00

Mafia, confisca di beni del boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro

Confiscati i beni di Giuseppe Guttadauro, boss mafioso al vertice del mandamento di Brancaccio, Palermo. 

Questa mattina , i Carabinieri del ROS, su disposizione della Procura della Repubblica di Palermo - Direzione Distrettuale Antimafia, stanno eseguendo un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione su proposta della citata Procura, nei confronti del noto boss mafioso, che di professione faceva il medico.

I beni sottoposti a confisca, per un valore stimato pari a circa 600.000,00 euro, sono due società che operano nel settore della edilizia, di cui una titolare anche di 19 libretti al portatore che sono stati parimenti sottoposti al medesimo provvedimento ablativo.

Grazie alle indagini svolte, Giuseppe Guttadauro- già pluricondannato per associazione mafiosa - è stato valutato quale soggetto sottoponibile a misura di prevenzione in presenza dei presupposti soggettivi previsti dalla normativa vigente.

Dal punto di vista oggettivo, il Tribunale ha ritenuto inoltre provata l’ammissibilità della proposta di confisca, la diretta riconducibilità dei beni a Guttadauro e la sussistenza di sufficienti indizi che hanno indotto a ritenere che i beni siano stati frutto di attività illecite o che ne abbiano costituito il reimpiego e che comunque siano stati sottoposti alla diretta gestione economica e amministrativa da parte di Guttadauro.

Nel corso delle indagini effettuate dal ROS, Guttadauro era risultato essere il vertice del mandamento mafioso di Palermo - Brancaccio.

Con riferimento ai dati da cui origina il decreto che ha disposto la confisca in argomento, durante le indagini sono stati monitorati, captati e riscontrati i rapporti di Guttadauro con alcuni soggetti (titolari formali delle imprese ma di fatto prestanome dell’esponente mafioso), rapporti questi che hanno chiarito gli interessi diretti e il ruolo direttivo occulto svolto dal boss nella gestione delle società confiscate.

Ai dati tratti dall’attività tecnica, sono seguiti gli accertamenti patrimoniali afferenti le disponibilità economiche di Guttadauro e dei congiunti, nonché dei formali intestatari delle imprese.

Gli esiti complessivi delle indagini svolte hanno permesso quindi di individuare l’epoca in cui sono state concretizzate la fittizia intestazione delle due società e il connesso occulto investimento da parte di Guttadauro, elementi questi che hanno infine portato alla emissione dell’odierno provvedimento di confisca.