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22/11/2019 08:25:00

Mafia. Chiesta in appello conferma condanne per tre presunti “postini” di Messina Denaro

 Il pg della Corte d’appello di Palermo ha chiesto la conferma delle condanne (quasi trent’anni di carcere) che il 22 dicembre 2017 il Tribunale di Marsala ha sentenziato per tre presunti “postini” del superlatitante Matteo Messina Denaro.

Il processo è quello scaturito dall’operazione antimafia “Ermes” del 3 agosto 2015. La pena più severa (13 anni e 4 mesi) il Tribunale di Marsala l’ha inflitta a Sergio Giglio, 49 anni, allevatore, pregiudicato, di Salemi. A 12 anni, invece, è stato condannato Ugo Di Leonardo, 77 anni, ex geometra del Comune di Santa Ninfa, mentre tre anni e 4 mesi sono stati decretati, per favoreggiamento, per Leonardo Agueci, di 31, ragioniere, di Gibellina. Ad essere assolto, invece, in primo grado, è stato Giovanni Mattarella, di 53 anni, commerciante, genero del defunto boss mafioso di Mazara del Vallo Vito Gondola.

E proprio quest’ultimo era il principale imputato del processo, ma è morto, all’età di 79 anni, nella notte tra il 12 e il 13 luglio 2017, all’ospedale di Castelvetrano. Mattarella (il 19 aprile 2018, arrestato nell’operazione antimafia “Annozero”) era accusato di favoreggiamento. Per i tre condannati anche una serie di pene accessorie (tra le quali, la condanna al pagamento delle spese processuali e del loro mantenimento in carcere) e risarcimento danni alle parti civili: 15 mila euro ciascuno ai Comuni di Castelvetrano, Salemi e Santa Ninfa, 3 mila euro ciascuno all’associazione antimafie e antiracket “La verità vive” di Marsala, rappresentata dall’avvocato Peppe Gandolfo, all’Antiracket e a Confindustria Trapani (avvocato Giuseppe Novara), all’Antiracket Alcamo, al Centro studi “Pio La Torre” e a Codici Sicilia (avvocato Giovanni Crimi).