Ammonta a oltre 12 mila euro l’importo che una finanziaria ha rimborsato a un cittadino alcamese, per effetto di una sentenza emessa dalla sezione civile del Tribunale di Trapani che ha accolto in pieno il ricorso presentato dall'avvocato alcamese Angelo Gruppuso, del foro di Trapani, per conto del suo cliente.
Con la decisione assunta lo scorso 9 ottobre, infatti, il giudice Monica Stocco ha sentenziato la “natura usuraria del contratto di prestito con rimborso mediante cessione pro solvendo di quote della retribuzione mensile” stipulato dal cliente il 4 novembre 2008 per un totale di n. 120 rate mensili (dieci anni). Motivo per il quale, il tribunale ha stabilito che “il contratto stipulato deve ritenersi gratuito” riconoscendo al cliente il rimborso di tutti gli interessi pagati nel corso del tempo, oltre alle spese legali. Per il giudice, la finanziaria in questione ha violato le disposizioni previste dalla legge n. 109 del 1996, in quanto “il contratto di prestito stipulato il 4 novembre 2008 ha un contenuto usurario in quanto il Teg (Tasso effettivo globale, ndr) pattuito superava già al momento della pattuizione il tasso soglia all’epoca vigente”.
“Sono molto soddisfatto della decisione del Tribunale che ha accolto in pieno il nostro ricorso”, sottolinea l'avvocato Gruppuso, specializzato in cause di questo tipo. “Come già stabilito dalla Cassazione”, aggiunge, “ai fini della valutazione dell’eventuale natura usuraria di un contratto di prestito/mutuo devono essere conteggiate anche le spese di assicurazione sostenute dal debitore per ottenere il credito. Il giudice ci ha dato ragione e ha condannato l'stituto di credito alla ripetizione in favore del mio cliente di oltre € 12.000,00, a titolo di interessi e oneri collegati all'operazione di credito indebitamente corrisposti alla finanziaria e per un prestito già concluso da circa un anno”.