Il gup Walter Turturici si astiene e slitta a domani l'inizio dell'udienza preliminare per Francesco Arata e Giacomo Causarano, arrestati nell'inchiesta sugli affari legati alle energie rinnovabili e che vede come principali imputati Vito Nicastri e Paolo Arata, ex parlamentare nazionale di Forza Italia e consulente della Lega. L'udienza, prevista per questa mattina, è stata rinviata di 48 ore per l'astensione.
Domani si capirà se per il funzionario del dipartimento regionale all'Energia Giacomo Causarano e per il figlio di Arata il processo si svolgerà in abbreviato o no. A decidere sarà la nuova gup Maria Cristina Sala. Nel caso in cui la risposta fosse negativa, anche Arata junior e Causarano saranno processati con rito ordinario.
I Nicastri dopo che la proposta di patteggimento è stata respinta saranno processati con rito ordinario il 18 dicembre insieme agli altri imputati, tra i quali il dirigente regionale Alberto Tinnirello e l'imprenditore milanese Antonello Barbieri, ritenuto il prestanome che si fece da parte quando ad affiancare Nicastri sarebbe subentrato Paolo Arata.
L'alcamese Vito Nicastri, il "re" dell'Eolico (qui la sua storia), ha già una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa in quanto ritenuto vicino al boss Matteo Messina Denaro. E' accusato di essere stato al vertice di un sistema corruttivo che puntava a speculare sul settore dell'energia pulita, con il contributo di prestanome e funzionari pubblici compiacenti.