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27/11/2019 07:30:00

Procure e veleni. Non rivelò segreti d'ufficio: pm Principato assolta in appello

 La corte d’appello di Caltanissetta, ribaltando la sentenza di primo grado ha assolto Teresa Principato, ex procuratore aggiunto di Palermo, dall’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio. In primo grado era stata condannata a 40 giorni di carcere.

L’inchiesta da cui nasce il procedimento ha portato a due diversi processi: nel primo erano stati coinvolti l’attuale procuratore generale di Firenze Marcello Viola, assolto con sentenza ormai definitiva, e Carlo Pulici, per anni assistente della Principato, anche lui assolto.

Nel secondo processo, invece, erano stati imputati, sempre Pulici, e la Principato. Nell’inchiesta principale Pulici era stato indagato per violazione di segreto d’ufficio perché aveva consegnato a Viola, allora procuratore di Trapani, una pendrive con gli interrogatori di un pentito che faceva dichiarazioni sul boss latitante Matteo Messina Denaro. Le indagini per la cattura del latitante sono state per anni coordinate da Principato. Sia Pulici che Viola furono assolti perché secondo i giudici si trattava di un normale scambio di informazioni fra gli uffici giudiziari di Palermo e Trapani. Un anno dopo Pulici fu indagato per un’altra questione (l'inchiesta fu archiviata). Nell’ambito dell’indagine Principato era stata sentita come persona informata sui fatti. Al termine del colloquio con i pubblici ministeri di Caltanissetta, il magistrato, secondo l’accusa, avrebbe detto a Pulici cosa le avevano chiesto. Pulici e Principato, imputati di rivelazioni di notizie riservate ebbero però due diverse sorti: la Principato fu condannata, Pulici assolto. Per il Finanziere ha fatto appello la Procura, ma i giudici hanno confermato l’assoluzione. Ribaltata invece la sentenza per l’ex aggiunto che è stata assolta.