La vicenda giudiziaria dell’onorevole Piera Aiello, indagata per falso ideologico in atto pubblico in concorso è stata archiviata. La testimone di giustizia, eletta alla Camera dei deputati per il M5S nel collegio uninominale di Marsala nel marzo 2018, non è più indagata.
E non lo è più neppure l’ex responsabile dell’Ufficio elettorale di Partanna, Rosario Sanfilippo, di 64 anni, che rilasciò alla Aiello il certificato attestante la sua iscrizione nelle liste elettorali del Comune belicino, necessario per candidarsi alle ultime elezioni politiche. Su richiesta della Procura di Sciacca, infatti, il gip del Tribunale dello stesso centro agrigentino, Antonino Cucinella, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale. L’indagine era stata avviata a seguito di un esposto presentato alla Procura di Sciacca dall’avvocato di Alcamo Tiziana Pugliesi, candidata alla Camera del centrodestra, che denunciava la “falsità” del certificato di iscrizione di Piera Aiello nelle liste elettorali di Partanna.
E questo perché dal 1991 sottoposta a programma di protezione e con un’altra identità. Nell’ordinanza di archiviazione per Aiello e Sanfilippo, il gip Cucinella scrive che l’ex funzionario comunale, adesso in pensione, nel suo interrogatorio ha dichiarato che la Aiello risultava essere stata cancellata dalle liste elettorali di Partanna dal 2004 per “irreperibilità”. Aggiungendo che per poter rilasciare il certificato, chiesto dal legale della Aiello, l’avvocato Giuseppe Gandolfo, era necessario provvedere ad una nuova iscrizione, che apparve possibile alla luce del fatto che da un successivo controllo sul registro informatico del Comune Piera Aiello risultava residente a Partanna, nell’abitazione dei genitori. E le dichiarazioni del funzionario comunale hanno trovato riscontro nella documentazione acquisita dalla polizia giudiziaria. L’abitazione fu, poi, venduta al demanio (che a sua volta l’ha venduta a privati), ma la Aiello, scrive il gip, ha dichiarato di avere maturato la convinzione di avere mantenuto l’indirizzo di residenza originario. E lo stesso convincimento e la buona fede sono state ritenute per Sanfilippo, per il quale i propri avvocati Enza Pamela Nastasi e Vincenzo Savalla si dicono pienamente soddisfatti per l'esito del procedimento, a conferma della correttezza dell'operato del loro assistito al servizio della Pubblica Amministrazione
Ma facciamo un passo indietro. La storia dell’Aiello fu scoperta e sollevata dalla redazione di tp24 e in breve tempo ha fatto il giro delle più importanti testate nazionali. L’esponente grillina è stata eletta alla Camera dei Deputati nelle elezioni politiche del 2018 con un certificato elettorale non valido, perchè, essendo testimone di giustizia, e avendo un altro nome e un'altra residenza, non poteva candidarsi con il nome, Piera Aiello.
Eppure il suo avvocato, altro militante grillino, Giuseppe Gandolfo, è riuscito a farsi dare un certificato elettorale ai fini della candidatura, sulla base di una residenza a Partanna, Comune del Belice, inesistente.
Ricordiamo come sono andati i fatti. Il 25 gennaio Piera Aiello si iscrive nelle liste elettorali del Comune di Partanna, ma era già iscritta in un altro Comune con l’altro nome. A iscriverla è proprio Rosario Sanfilippo, il funzionario del Comune di Partanna, che lavorava all'Ufficio Elettorale, e che è finito indagato con la deputata del Movimento Cinque Stelle, per aver prodotto il certificato elettorale che le ha consentito la candidatura alla Camera, pur non avendo il diritto all'iscrizione nelle liste elettorali. Lo stesso Sanfilippo, che ha ricevuto dal legale rappresentante della Aiello, l’avvocato Gandolfo, il certificato di residenza nel Comune di Partanna, ha detto alla redazione di Tp24 che "La signora Piera Aiello non si sarebbe potuta candidare".
L’8 Febbraio la Prefettura si accorge che c’è qualcosa che non va. Il giorno dopo, il 9 febbraio, la Aiello viene cancellata dalle liste elettorali del Comune di Partanna. Ma a quel quel punto è fatta. Non c’è il tempo per la revisione delle liste elettorali. La Aiello si presenta alle elezioni e vince.
Più di qualche dubbio su tutta la vicenda rimane. Tra l’altro, come abbiamo raccontato, il 12 febbraio, a Roma, prima delle elezioni, Piera Aiello era imputata con la nuova identità, in un processo per aggressione. In quel momento il regolamento dei 5Stelle imponeva di astenersi dal candidarsi con procedimenti penali in corso che avrebbero leso l’immagine del movimento. Ma la Aiello non risultava indagata con la vecchia identità con la quale si è candidata e il movimento cinque stelle non prese nessun provvedimento. Ora con il proscioglimento spetterà alla Giunta per le Elezioni della Camera, fare la propria valutazione sulla convalida o meno. Il presidente Roberto Giachetti nei mesi scorsi ha più volte rinviato la decisione, palesando tutto l’imbarazzo sulla vicenda dicendo: “Un caso mai visto prima”.