13,30 - “Margareta è serena e da questo processo si aspetta che venga fuori la verità. Quella che finora non è stata raccontata”. Lo ha detto l’avvocato Ornella Cialona, che assiste Margareta Buffa, la rumena, adottata da una famiglia marsalese, accusata dell’omicidio di Nicoletta Indelicato, a conclusione dell’udienza che si è svolta, questa mattina, davanti alla Corte d’Assise di Trapani, presieduta da Daniela Troìa.
Due i testimoni che sono stati ascoltati oggi. Oltre a Giuseppe Marino, amico delle due ragazze, ha deposto il colonnello Carlo Romano del Ris di Messina.
“A bordo dell’auto, una Lancia Y, di Margareta Buffa – ha detto l’ufficiale – abbiamo riscontrato la presenza di tracce di sangue riconducibili alla vittima e all’imputata”. Poi un particolare che potrebbe cambiare il luogo dove effettivamente è avvenuto il delitto. “Nel tappetino del bagagliaio – ha sottolineato il colonnello – è stata riscontrata la presenza di tracce di sangue di Nicoletta Indelicato”. Probabilmente la giovane, anche lei rumena d’origine, assassinata con dodici coltellate, non sarebbe stata uccisa nel vigneto di contrada Sant’Onofrio dove è stato rinvenuto il cadavere, ma da un’altra parte e trasportata in campagna.
Ed, inoltre, nell’abitacolo non sarebbero state riscontrate tracce di Carmelo Bonetta anche lui accusato dell’omicidio, ma tracce riconducibili ad una terza persona di sesso femminile che non è stata identificata.
Ma è chiaro che in un’auto puo’ salire chiunque, anche persone estranee ai fatti.
La prossima udienza è stata fissata per il 16 dicembre.
11,00 - "Carmelo Bonetta mi voleva sparare". Lo ha detto Giuseppe Marino, deponendo oggi come teste al processo per l'omicidio di Nicoletta Indelicato. "Avevo litigato con Margareta - ha riferito alla Corte d'Assise di Trapani- e lui si è messo in mezzo. Al titolare di un bar Bonetta ha detto che due cartucce costano 20 centesimi".
Tra Giuseppe Marino e Carmelo Bonetta poi ci fu un confronto: "Era seduto al bar mi avvicinai a lui e gli ho detto: sei hai coraggio sparami. Ma lui ha negato tutto" Giuseppe Marino ha raccontato di aver litigato con Margareta Buffa perché lei affermava "che io dicevo che il fratello di Nicoletta, Cristian Indelicato, spacciava e si faceva di coca". Il teste ha anche parlato di un debito di 100 euro che Nicoletta aveva con lui.
"La portavo a mangiare fuori perché a casa la trattavano male. Così diceva Margareta e Nicoletta confermava. Poi ho scoperto che mentivano ed ho chiesto a Nicoletta la restituzione dei soldi. Sono rientrato di 50 euro". In aula Marino ha anche ricostruito un episodio accaduto in spiaggia: Margareta prese a schiaffi Nicoletta perché la disturbava mentre mi massaggiava la fronte per farmi passare il mal di testa che avevo".
07,00 - Questa mattina davanti alla Corte d’Assise di Trapani, si svolgerà una nuova udienza del processo a Margareta Buffa, accusata dell’omicidio di Nicoletta Indelicato, uccisa con dodici coltellate e poi parzialmente data alle fiamme la notte tra il 16 e il 17 marzo scorsi nelle campagne di contrada Sant’Onofrio, nell’entroterra di Marsala. Questa mattina saranno ascoltati cinque testi.
Nell'udienza del 18 novembre sono stati chiamati a testimoniare dinnanzi alla Corte d’Assise di Trapani i familiari di Nicoletta, il papà, Damiano Indelicato, e la moglie Maria Angileri.
Per l'uccisione della 25enne marsalese sono stati istruiti due processi. Uno che vede imputata Marghereta Buffa, 30enne di origine romena, mente l'altro a Carmelo Bonetta, di 35 anni che ha chiesto il rito abbreviato che si sta svolgendo a Marsala.
Il raccontro della drammattica somparsa nelle parole del padre - Damiano Indelicato ha ricostruito quanto accaduto la sera della scomparsa di Nicoletta. “Io e mia moglie siamo usciti intorno alle 20,30 per andare a cena in un locale. Mia figlia, invece, è rimasta a casa perché stava poco bene”. Poi, però, Nicoletta ha cambiato idea: “Ha telefonato a mia moglie – racconta il padre – dicendole che l’aveva chiamata Margareta perche voleva uscire con lei. Nicoletta faceva tutto quello che le chiedeva Margareta perché lei era riuscita a plagiarla”. Ritornati a casa, dopo una passeggiata, Damiano Indelicato e Maria Angileri hanno scoperto che Nicoletta non era ancora rientrata. “Alle quattro di notte – aggiunge Indelicato – mi sono alzato. Nicoletta era ancora fuori. La porta della sua cameretta era chiusa. Mi sono preoccupato ed ho svegliato mia moglie”. I genitori hanno telefonato alla figlia, le hanno mandano anche diversi messaggi senza ottenere alcuna risposta. “Alle sei ho chiamato il maresciallo dei carabinieri Scafura”. Nicoletta a casa non farà più ritorno. Il cadavere carbonizzato e sfigurato – come ha dichiarato il medico che ha eseguito l’ispezione cadaverica – viene, poi, ritrovato in campagna.
Lo strano rapporto tra Nicoletta e Margareta - “Nicoletta l’ha conosciuta dopo essersi laureata nel luglio del 2017”. Ad ottobre, Margareta entra a casa Indelicato. “Mi ha subito fatto – racconta il padre – una brutta impressione e non volevo che mia figlia la frequentasse. Non mi piaceva quella ragazza anche se con me e mia moglie, all’inizio, si comportava bene probabilmente per conquistarsi la nostra fiducia, mostrandosi zelante, affidabile, precisa. Si faceva il segno della croce prima di pranzare”.
Le spese e gli ammanchi nel conto corrente di Nicoletta - Poco alla volta, i genitori di Nicoletta cominciano a cogliere i primi segnali preoccupanti. “Un giorno Margareta – dice Damiano Indelicato – porta i suoi indumenti in lavanderia, lasciando un acconto di 100 euro. A ritirare gli indumenti è stata mia figlia che ha dato al gestore la somma di 250 euro”. Ma non è tutto perché il conto corrente di Nicoletta registra un prelievo di 1000 euro. “Nicoletta aveva 3000 euro – afferma il padre – e quei soldi non li avrebbe mai toccati anche perché quando usciva i soldi glieli davo io”. I genitori chiedono spiegazioni a Nicoletta, ma lei non risponde. Soltanto più avanti salta fuori che 500 euro erano stati utilizzati per un trattamento estetico di cui hanno fruito Nicoletta e Margareta. “Mia figlia – ha dichiarato la madre – non aveva bisogno di sottoporsi a un trattamento estetico”. Dopo la morte della ragazza, un’altra amara scoperta: Margareta aveva chiesto un prestito di 4000 euro all’amica. “L’ho saputo – sostiene il padre – da una parente con la quale Nicoletta si era confidata”. Soldi che evaporano senza un perché, - Nicoletta aveva trovato lavoro in un centro di accoglienza percependo uno stipendio mensile di 800 euro - gioielli che spariscono, e un episodio inquietante che getta nel panico la famiglia Indelicato.
I freni tagliati. Così racconta l'episodo il padre di Nicoletta - “Una sera Nicoletta rincasa senza auto. I freni, mi disse, si sono rotti ed ho lasciato la macchina nella zona dello stadio”. Portando la vettura da un meccanico, Indelicato fa una scoperta che gli fa raggelare il sangue: i freni erano stati tagliati di proposito. E’ troppo e l’uomo sporge denuncia ai carabinieri. Poi un altro episodio: sui muri della stazione di Petrosino vengono scritti i numeri telefonici di Nicoletta e della madre con un messaggio: se volete scopare alla grande, chiamate. “E’ troppo”, urla Nicoletta come se sapesse chi fossero gli autori di quel vile gesto.
La difesa della Buffa - Sulle dichiarazioni riguardo all’episodio dei freni dell’auto di Nicoletta sabotati e le scritte apparse sui muri della stazione di Petrosino, l’avvocato difensore della Buffa, Ornella Cialona afferma “non hanno basi probatorie ma restano semplicemente indizi e non possono provare la responsabilità della Buffa in ordine a questi specifici fatti, dal momento che non c’erano telecamere e non sono stati fatti accertamenti”.