Disastro ambientale: il pesante reato di cui sono chiamati a rispondere Filippo Giuseppe Accardi ed Elisabetta Bonsignore, rispettivamente amministratore unico e procuratore speciale della società elettrica Sea, con sede legale a Palermo. Il prossimo 26 febbraio, entrambi dovranno comparire dinnanzi al giudice che dovrà pronunciarsi sulla loro richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Trapani.
I due, con le loro negligenze ed omissioni, avrebbero provocato l’inquinamento di una superficie di 94 mila metri-quadri. I fatti, denunciati dal consigliere comunale Michele Rallo anche con un esposto alla magistratura, risalgono al 1980 quando si verificò una perdita di gasolio da un serbatoio della centrale elettrica di contrada Madonna nell’isola di Favignana, gestita dalla Sea.
Accardi, secondo la tesi accusatoria, non avrebbe provveduto ad eseguire il progetto di bonifica, approvato nel 2005 dal Consiglio comunale di Favignana, eseguendo soltanto interventi palliativi con la conseguenza che l’inquinamento che inizialmente interessava una superficie di 1.400 metri-quadri si è esteso a macchia d’olio, coinvolgendo oggi un’area di 94 mila metri-quadri. La grande battaglia contro la centrale elettrica, avviata da Michele Rallo, adesso approda in un’aula giudiziaria. “Si tratterebbe, in caso di rinvio a giudizio, – dice il consigliere comunale che ha manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile – di un processo importante, il primo in Italia per mancata bonifica e disastro ambientale”.