Continuiamo il nostro viaggio nei beni confiscati alla criminalità organizzata in provincia di Trapani. Una delle province con il più alto numero di inchieste antimafia, di indagini, qui dove si concentra lo zoccolo duro di cosa nostra legata al super latitante Matteo Messina Denaro.
Ed è una delle province in cui maggiormente sono stati sequestrati e confiscati beni ai mafiosi. A proposito di beni confiscati nei giorni scorsi c’è stata una conferenza di servizi in Prefettura sulla possibile assegnazione di alcuni immobili. Dei 265 beni immobili definitivamente confiscati alla mafia, tra cui ville, terreni, appartamenti, in ogni parte della provincia, sono state messe a “bando”, ossia è possibile presentare le manifestazioni di interesse per la gestione, 171.
Ad esempio a Trapani ci sono cinque appartamenti su cui è stata posta un’opzione da parte del Demanio per la destinazione ad alloggi per la Guardia di Finanza. I beni possono però essere destinati anche per finalità sociali. Le manifestazioni di interesse in ogni caso saranno valutate dal Consiglio direttivo dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la gestione dei Beni Sequestrati e Confiscati.
Alla conferenza di servizi c’erano molti rappresentanti delle istituzioni, Come i procuratori della Repubblica di Trapani e Marsala, i presidenti delle Sezioni Penali e Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, il questore Salvatore La Rosa, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, numerosi amministratori dei comuni di Alcamo, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Marsala, Mazara del Vallo, Salemi, Trapani e Valderice, nonché rappresentanti della Regione Siciliana e della Direzione regionale dell'Agenzia del Demanio.
Ieri abbiamo visto una fotografia interessante dei beni immobili, dalle ville agli appartamenti, ai terreni, confiscati. Ma sono molte anche le aziende tolte alla criminalità organizzata. Società e ditte che sono state gestite dai imprenditori legati a doppio filo, se non appartenenti, alla mafia.
Le aziende confiscate e destinate in Sicilia sono 515, di cui la maggior parte, 503 sono in liquidazione, tre in affitto e nove in vendita. In provincia di Trapani sono 39 le aziende confiscate destinate, cioè il cui percorso giudiziario è concluso. E di queste ben 37 sono in liquidazione, una è in vendita e l'altra in affitto.
La maggior parte delle aziende tolte alla criminalità organizzata e destinate in provincia di Trapani sono nel comune di Castelvetrano (11), poi Trapani (9) e Marsala (7).
Sono soprattutto società a responsabilità limitata, Srl, quelle destinate in provincia di Trapani, 25 di cui 23 in liquidazione, poi ci sono imprese individuali, società in accomandita semplice e spa.
I principali settori in cui operano queste ditte sono quelli delle costruzioni – il cemento è sempre stato al centro degli affari di cosa nostra – poi il commercio, e trasporti e magazzinaggio.
Discorso a parte per le aziende in gestione, ossia amministrate dallo Stato in questo momento. In Sicilia sono 792, di cui 626 sono state definitivamente confiscate. La provincia di Trapani è seconda in Sicilia per aziende gestite dallo Stato: 129. I Comuni in cui ricadono maggiormente queste aziende sono Trapani e Alcamo, 24 a testa, e Castelvetrano (21). In provincia di Trapani sono 93 le aziende in gestione per cui è stata emessa la sentenza definitiva di confisca.
In che stato sono queste aziende? In provincia di Trapani 29 aziende sono ancora attive, 45 sono inattive, 22 in liquidazione, 22 sono state cancellate e 11 sono in corso di accertamento dall'Agenzia beni confiscati e sequestrati