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10/12/2019 07:00:00

Depuratori, la Sicilia di nuovo nel mirino dell'Unione Europea. Nuova multa in arrivo

La Sicilia è di nuovo nel mirino dell'Ue e rischia l'ennesima sanzione milionaria perché non rispetta le norme in materia di depurazione delle acque. A Bruxelles è pronta una nuova procedura di infrazione. Sarà la quinta.

Reti fognarie inesistenti e depuratori non funzionanti hanno già causato quattro procedure di infrazione. Le prime due con una maxi multa da 15 milioni. Una terza procedura di infrazione sta per procurare un'altra sanzione milionaria. Sulla quarta la Regione e il commissario per la depurazione nominato dal governo nazionale sono al lavoro per evitare l'ennesima batosta.

E tuttavia la notizia che Rolle ha da poco appreso al ministero dell'Ambiente svela tutti i ritardi e le inadempienze verificatisi finora sul piano di risanamento: «La Sicilia - spiega Rolle - aveva a disposizione un miliardo per realizzare reti fognarie e depuratori. Ma gli appalti hanno viaggiato in passato molto a rilento. Oggi il budget è cresciuto di altri 400 milioni proprio per far fronte alle nuove emergenze».

Si tratta di appalti che in molti casi avrebbero dovuto già aver tagliato il traguardo e invece devono ancora partire. E ciò aggrava i rischi visto che una delle due condanne già subite prevede che per ogni semestre di ritardo nel risolvere il problema la sanzione aumenti di 30 milioni. È una sanzione che formalmente viene applicata allo Stato visto che gli agglomerati da bonificare sono centinaia in tutta Italia ma di questi la metà si trova in Sicilia e dunque anche la sanzione è per metà a carico della Regione.