Sequestrati beni per mezzo milione di euro a uno dei nipoti di Totò Riina e alla sua famiglia. Ad eseguire ieri il decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo su richiesta della Procura nei confronti di Mario Salvatore Grizzaffi sono stati i carabinieri del Ros e della compagnia di Corleone. “Punto cruciale dell’indagine patrimoniale - spiegano dal Comando provinciale - è rappresentato dalla evidente sperequazione tra i redditi dichiarati negli anni da Grizzaffi e dai propri congiunti, da cui è stato possibile ipotizzare l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite”.
Grizzaffi fa parte di una delle famiglie più influenti all’interno del panorama mafioso della provincia palermitana. “Questo dato - spiegano i militari - non è ricavabile esclusivamente dalla parentela con il suo principale esponente nonché capo indiscusso dell’organizzazione mafiosa siciliana, il defunto Riina, ma piuttosto trova autonomo e ben più grave fondamento dall’analisi delle vicende storico-giudiziarie che hanno riguardato lui e ciascuno dei suoi componenti”.
Il lavoro del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri sarebbe servito ad assestare un ultimo duro colpo al mandamento mafioso di Corleone, “uscito depotenziato negli ultimi 5 anni - spiegano ancora dal Comando provinciale - dagli esiti delle operazioni Patria, All Stars e Grande Passo, e dai sequestri beni a carico del defunto capo mafia Riina, del fratello Gaetano (attualmente detenuto per mafia) e dei fratelli Rosario (considerato al vertice del mandamento di Corleone) e Calogero Lo Bue. Sotto sequestro sono finiti un magazzino, un’abitazione, un’auto, otto rapporti bancari e sei polizze assicurative.