Condannato per duplice omicidio e per tentato omicidio a 13 anni di carcere l'orafo Guido Gianni, finito sotto processo dopo avere reagito a una rapina, avvenuta il 18 febbraio del 2008, all'interno della sua attività commercia nel centro storico di Nicolosi.
L'uomo è stato dichiarato colpevole con il riconoscimento delle attenuanti generiche. È stato stabilito un risarcimento dei danni alle parti civili, i familiari delle vittime, Davide Laudani e Sebastiano Catania, nonche a Fabio Pappalardo rimasto ferito. Risarcimento che sarà conteggiato in separata sede. Il pm aveva chiesto una condanna a 17 anni di reclusione. Il collegio difensivo del commerciante composto dagli avvocati Orazio Gulisano e Michele Liuzzo ha sempre chiesto l'applicazione della legittima difesa. I due legali hanno anche sostenuto che il loro assistito ha agito in stato di grave turbamento per una situazione di pericolo in atto: temeva per la propria vita e, soprattutto, per quella della moglie.
I rapinatori avevano minacciato di uccidere la moglie del gioielliere, con una pistola risultata poi a salve ma priva del tappo rosso. Dopo una colluttazione, in cui i banditi vennero feriti, il gioielliere tiro fuori una pistola e fece fuoco. Secondo la ricostruzioni dei periti il gioielliere avrebbe sparato contro i rapinatori mentre questi fuggivano, dunque, quando il pericolo imminente per la sua vita e quella della moglie era cessato. Davide Laudani e Sebastiano Catania persero la vita, mentre Fabio Pappalardo rimase ferito. «Questa non è giustizia, questo è accanimento - ha affermato la moglie dell'imputato Maria Angela Distefano- mio marito è un uomo onesto, questi rapinatori mi avevano aggredito, mi stavano facendo del male, mi volevano uccidere e la sua colpa è quella di avermi difeso».