Sembrava indemoniato Carmelo Bonetta e i suoi movimenti e la sua terribile agitazione hanno portato al ferimento suo e a quello di un agente di polizia penitenziaria.
Si sono vissuti attimi di panico questa mattina in tribunale a Trapani, scene paradossali, quasi da film horror. Non c’è stata, dunque, nessuna aggressione nei confronti di Bonetta. Dopo aver cominciato a parlare davanti ai giudici della Corte d’Assise di Trapani che lo stavano ascoltando in qualità di testimone nel processo a Margareta Buffa - Bonetta è reo confesso –, quando si era ancora nella fase iniziale, ha chiesto una boccata d’aria e gli è stata concessa.
Dopo è rientrato e aveva ricominciato a parlare con calma, ma ad un certo punto ha detto di sentirsi qualcosa di pesante allo stomaco e il presidente della Corte ha deciso di sospendere un quarto d’ora. Al suo rientro in aula ha accusato una specie di crisi d’ansia, ed è caduto a terra con il corpo rigido, ed è quasi svenuto. Poi ha iniziato a svegliarsi e ad avere dei sussulti e dei movimenti nervosi molto violenti e la polizia penitenziaria ha dovuto ammanettarlo a terra.
A quel punto è stato chiamato il 118 e nell’attesa è arrivato un medico presente in tribunale nell’attesa dell’arrivo dei sanitari. In quei momenti, mentre si trovava bloccato a terra, Bonetta farneticava diversi argomenti con una voce totalmente cambiata e ripetendo: “levatemela da vicino che l’ammazzo, levatemela da vicino che l’ammazzo…”, ma in quel momento, l’imputata, però, era stata accompagnata fuori dall’aula.
Una volta bloccato per le braccia, mettendogli una sorta di camicia di forza e mentre lo stavano mettendo su una lettiga, è avvenuto l’infortunio del poliziotto, che si è tranciato un dito mentre la chiudevano. A quel punto, con i soccorsi anche al polizitotto e il sangue un po' dappertutto, l’udienza è stata sospesa e si è deciso che la prossima verrà fatta tramite videoconferenza.