Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/01/2020 16:04:00

Diffamazione aggravata, condannato il giornalista di Trapani Rino Giacalone

 Il giornalista di Trapani Rino Giacalone è stato condannato dalla Corte di Appello di Palermo per diffamazione aggravata. Inizialmente Giacalone era stato assolto, poi però la Corte di Cassazione ha rimesso tutto alla Corte d'Appello, e oggi c'è stata la condanna.

La querela per diffamazione fu fatta a Giacalone dalla vedova del boss mafioso di Mazara del Vallo, Mariano Agate. Quando Agate è morto, Giacalone in un articolo lo ha definito "pezzo di merda". 

Giacalone è stato condannato a 600 euro di multa e al pagamento delle spese processuali. 

Secondo la sentenza dela Cassazione che aveva annullato l'assoluzione (e che potete leggere qui)l'espressione utilizzata da Giacalone  "finisce per violare in modo insuperabile il nucleo fondamentale della dignità che il nostro ordinamento riconosce a qualunque essere umano, anche a chi appartiene ad una associazione malavitosa sanguinaria e nefasta (o addirittura la capeggia), in quanto il fondamento costituzionale del nostro sistema penale postula la "rieducabilità" anche del peggior criminale".